I modelli AI imparano meglio dai video, parola del CEO Nvidia Jensen Huang, ed è probabilmente anche per questa ragione che sia Meta che Google stanno corteggiando gli studi di Hollywood a suon di dollari per ottenere video di alta qualità da impiegare per addestrare i rispettivi modelli AI.
Approcci e corteggiamenti in corso sono segnalati da Bloomberg: i due colossi della tecnologia propongo somme nell’ordine di decine di milioni di dollari, ma l’esito delle trattative è ancora incerto. Trapelano anche i nomi di alcuni colossi del settore, per esempio Disney e Netflix non sono disposte a concedere in licenza i propri contenuti, ma sembra siano disponibili per valutare altri tipi di collaborazioni.
Invece la risposta è positiva per Warner Bros che sembra sia disponibile per concedere in licenza alcuni suoi programmi, inclusi alcuni del canale Discovery. Finora le società di tecnologia e intelligenza artificiale hanno avuto maggior successo con il mondo dei giornali e dell’editoria: OpenAI e anche altri hanno siglato accordi importanti con editori e testate di primo piano, sempre per poter accedere a dati di alta qualità per addestrare modelli AI.
Tesla impiega video per addestrare la guida autonoma delle auto e anche per insegnare sempre più compiti e lavori al robot umanoide Optimus (Tesla Bot). Discorso diverso per Meta e Google che necessitano di video per addestrare modelli AI in grado di generare video, compito sul quale stanno lavorando praticamente tutti i colossi.
Ma il rapporto tra Hollywood e AI è contrastato fin dall’inizio. Ricordiamo che con l’avvento delle tecnologie AI per clonare aspetto, movimenti e voce, i sindacati degli autori e poi anche degli attori di Hollywood hanno avviato un lungo sciopero durato mesi che ha messo in ginocchio l’industria di cinema e serie TV per diversi mesi.
L’esempio più celebre è lo scontro tra OpenAI e Scarlett Johansson: Sam Altman e colleghi hanno pensato di dare voce a GPT impiegando quella dell’attrice o una molto simile, un richiamo al film Her dove Joaquin Phoenix si innamora della sua AI vocale. Ma l’attrice non ha gradito né la clonazione (se davvero c’è stata) né l’omaggio, al contrario ora i suoi avvocati minacciano una battaglia legale che potrebbe creare non pochi problemi a OpneAI.
L’immagine di apertura è di Ralf Roletschek via Wikimedia Commons. Tutti gli articoli che parlano di Intelligenza Artificiale sono disponibili nella sezione dedicata di macitynet.