Dopo le recenti perquisizioni negli uffici di Google in Francia (a Parigi) nell’ambito di un’indagine fiscale, ora tocca anche alla Spagna. Il fisco ha perquisito gli uffici Google di Madrid. L’azienda statunitense è da tempo una delle tante nel mirino del fisco europeo; l’accusa è quella di sempre: eludere le tasse attraverso l’apertura di filiali in Paesi a fiscalità agevolata, pratica che i diretti interessati definiscono “di ottimizzazione fiscale” con l’apertura di società di comodo in Irlanda per la bassa tassazione riservata alle aziende (12,5%).
La linea difensiva di Google è la stessa di altre aziende che praticano simili meccanismi di ottimizzazione, spiegando di essere conforme a quanto previsto dalle norme fiscali spagnole, così come in tutti gli altri paesi dove opera, spiegando altresì di essere ovviamente pronta a collaborare con le autorità spagnole. Ricordiamo che indagini simili sono in corso anche in Italia con un contenzioso penale e amministrativo in corso con l’agenzia delle Entrate; la procura di Milano e la Guardia di finanza hanno chiesto a Google 300 milioni di euro, cifra della presunta evasione – per il periodo che va dal 2008 dal 2013.