Google ha oggi presentato il suo nuovo servizio One Pass, un servizio di sottoscrizione che consentirà agli editori di distribuire i propri contenuti sul web sotto forma di abbonamento, pagabile dagli utenti via Google Checkout.
Il debutto del servizio di Google arriva giusto dopo il lancio ufficiale del servizio di abbonamento in-app di Apple, e pare in un certo senso voler cavalcare le polemiche suscitate da quest’ultimo per via della regolamentazione imposta da Steve Jobs.
Riassumendo, il servizio di Apple costringe gli editori a non discriminare fra l’offerta presente su iTunes ed eventuali offerte esterne. Qualunque contenuto digitale un editore decida di rendere disponibile su sottoscrizione al di fuori di iTunes, deve esserlo alle stesse (o migliori condizioni) anche sul negozio virtuale della Mela. Inoltre Apple trattiene una commissione del 30% su ogni nuovo abbonato.
Considerate tali premesse, One Pass sembra un diretto affondo verso Cupertino: il servizio di Google pare non contenere obblighi o clausole di alcun tipo pertinenti i contenuti, lasciando all’editore la massima libertà su cosa offrire all’utente.
Inoltre la commissione resta sensibilmente più bassa di quella richiesta da Apple, pari al 10%, contro il 30 della Mela.
Infine One Pass consentirà la fruizione dei contenuti da qualunque dispositivo dotati di browser, essendo device-indipendente e trasversale ad ogni piattaforma.
Unico neo riguarda la necessità di convincere non solo gli editori ma anche gli utenti ad aderire a One Pass; da questo punto di vista Apple può vantare già una base di utenti definita e molto ampia.
L’offerta di Google potrebbe ottenere numerose adesioni vista l’ostilità che gli editori hanno dimostrato nei confronti del servizio di Apple, soprattutto con la pioggia di tablet e cellulari Android previsti per il 2011 e dimostra ulteriormente che se Apple si muove Google non sta a guardare.
Qui il video di presentazione di Google One Pass.