Google sta lavorando duramente per non lasciarsi scappare il treno della intelligenza artificiale Ai attualmente guidato da ChatGPT di OpenAI in cui Microsoft ha investito miliardi: a partire dalla sua rete di apprendimento linguistica LaMDA, Big G sta preparando circa venti servizi e funzioni con Ai, incluso un bot di ricerche e anche una funzione battezzata con l’esotico nome di Apprentice Bard, lettaralmente Bardo Apprendista.
Il New York Times aveva già informato che l’amministratore delegato dell’azienda, Sundar Pichai aveva dato l’allarme rosso accelerando lo sviluppo delle tecnologie proprietarie nell’intento di svelare almeno 20 prodotti basati sull’IA entro l’anno, e ora un nuovo rapporto di CNBC aggiunge qualche dettaglio in proposito.
Il Bardo Apprendista, una Ai da favola
Tra questi prodotti – dicono – ci sarebbe un chatbot chiamato Bardo Apprendista che utilizza l’avanzata tecnologia di conversazione LaMDA di Google, basata sulla rete neurale artificiale per allenarsi costantemente alla lettura. Secondo le indiscrezioni Google avrebbe chiesto al team che se ne occupa di dare la priorità assoluta allo sviluppo del concorrente di ChatGPT, tanto da consigliare agli interessati di evitare persino le riunioni non correlate al progetto.
Pare che questo Bardo Apprendista (probabilmente lo Sparrow di cui parlavamo nei giorni scorsi) funzioni proprio come ChatGPT, con tanto di casella di testo per suggerimenti e domande e una sezione separata in cui il sistema mostra la risposta. CNBC dice di aver visto qualche campione di questo sistema ed ha scoperto che sarebbe in grado di fornire risposte basandosi anche su informazioni ed eventi recenti, quindi è quantomeno più aggiornato di ChatGPT che invece si ferma ai dati del 2021.
Ricerche Google con AI
Si dice inoltre che Google stia testando anche una nuova pagina di ricerca web e Internet che utilizza il formato domanda-e-risposta: in questa pagina alternativa ci sarebbero cinque potenziali suggerimenti Ai che sostituiscono la sezione “Mi sento fortunato” attualmente presente sotto la barra di ricerca.
Dopo che un utente ha digitato la richiesta, la pagina genera risposte simili a quelle che potrebbe fornire un essere umano all’interno di fumetti in stile chat. Sotto queste risposte vengono poi suggerite alcune parole e consigli per approfondire l’argomento ricercato, seguite poi dai tradizionali risultati di ricerca Google con collegamenti e titoli.
Nome in codice Atlas
Tra i progetti in campo Ai e LaMDA sotto l’allarme rosso dato da Google ce ne sarebbe anche uno chiamato Atlas che opera sotto l’unità cloud, ma per il momento non se ne sa altro.
Nessuno sa quale di questi prodotti arriverà per primo, ma considerando che Microsoft starebbe cercando di integrare ChatGPT in Office e in Bing entro questa primavera, è molto probabile che la risposta di Google non tarderà ad arrivare.
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