Se non è abbastanza per voi avere a disposizione uno smartphone che risponde ai comandi vocali con Google Now o simili ora potete popolare la vostra casa con Google Home, lo speaker con microfoni che farà concorrenza ad Alexa/Echo di Amazon per portare un assistente vocale in ogni stanza ed ha fortunatamente anche un tasto “mute” per fermare l’ascolto.
Il dispositivo ha un aspetto “famigliare” che, grazie al rivestimento in tessuto o metallico di vari colori e finiture si adatta all’ambiete e comunica con voi anche attraverso dei led posizionati sulla parte superiore. Se volete ascoltare una canzone specifica non avete che da richiederla a voce e regolare il volume: potete utilizzare come sorgente sia YouTube Music, Google Play Music, Pandora e altri servizi di streaming e potete far ricordare al sistema la sorgente a cui fare riferimento.
Oltre alla musica potete avere risposte da Google ottenendo informazioni da Wikipedia e altre fonti. Ovviamente potete chiedere informazioni sul locali ed eventi.
Tra le opzioni c’è quella chiamata “My Day” che al vostro “Good Morning” risponde con una lista delle cose da fare durante il giorno, i vostri appuntamenti e le condizioni del tempo durante la giornata. Potete stabilire tutta una serie di appuntamenti e pure inviare una lista per gli acquisti al vostro telefono.
Ovviamente sarà possibile controllare tutta una serie di apparati domotici grazie all’interazione con Nest, SmartThings, Philps Hue e IFTTT e, se avete Chromescast collegato al TV, potete interagire su quanto viene mostrato sul grande schermo, mettere in pausa, un filmato, richiedere un video di YouTube e, prossimamente, anche un film di Netflix.
Se avete una account su Google Photos potete chiedere a Chromecast di mostrare sul TV una specifica serie di immagini.
Google Home è anche un sistema multi-room e funziona ovviamente con Google Assistant. È di fatto un ecosistema aperto che funziona sul web: Google permetterà alle terze parti di usare le Direct Actions e le Conversation Actions per interagire con il suo assistente attraverso un SDK che potrà vedere implementazioni in qualunque tipo di dispositivo, dagli smart watch alle auto.
Il lato negativo di Google Home? Non è previsto attualmente alcun supporto ai paesi fuori degli Stati Uniti e questo rende tutte le potenzialità, superiori a quelle di Siri e magari pure di Alexa, non sfruttabili in altre nazioni mentre i servizi dell’assistente vocale di Apple e quello di Amazon sono disponibili anche fuori dagli USA (Italia esclusa al momento).