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Google ha ridotto le commissioni Play Store a Netflix?

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Non solo Apple ma anche Google avrebbe offerto a Netflix migliori condizioni per le revenue dei pagamenti dall’App Store.

Nel procedimento che vede contrapposte Apple e Google è emerso che Cupertino avrebbe offerto a Netflix condizioni migliori favorendo i grandi player che propongono le loro applicazioni, chiedendo commissioni inferiori a quelle normalmente richieste.

In un documento presentato per una potenziale class-action si punta il dito anche contro Google. A rendere noto questo documento è stato Michael Acton – corrispondente senior di MLex (che monitora questioni legate all’antitrust e alla competizione, soprattutto nell’ambito del web). Google avrebbe favorito grandi player quali Netflix, Tinder, Spotify, chiedendo loro la metà delle revenue tipicamente richieste agli altri sviluppatori di app, un modo per accontentare servizi importanti che altrimenti rischiavano di non offrire app dedicate sullo store con relativi meccanismi di acquisti in-app.

Sulla falsariga di quanto fa Apple, Google chiede agli sviluppatori per il Play Store il 30% dei ricavi. Alcuni sviluppatori ritengono eccessivo questa percentuale e Apple ha allo scopo predisposto l‘App Store Small Business Program per le aziende che fatturano meno di un milione di dollari all’anno, permettendo loro di beneficiare di una commissione ridotta, mentre le aziende di sviluppo più grandi pagano la commissione standard dell’App Store sugli acquisti di app e i pagamenti in-app.

Netflix pensa anche ai videogiochi

Rispondendo alle accuse di avere offerto condizioni di accesso al Play Store diverse a seconda dell’interlocutore che aveva di fronte, un portavoce di Big G ha dichiarato al sito The Verge: “Tutti gli sviluppatori sono soggetti alle stesse politiche, inclusa le policy sui pagamenti. Abbiamo da tempo in atto programmi che supportano gli sviluppatori con risorse avanzate e investimenti. Questi programmi sono un segno di sana concorrenza tra sistemi operativi e app store e avvantaggiano gli sviluppatori».

La diatriba di Epic Games contro Apple è iniziata con l‘introduzione in Fortnite di un sistema di pagamenti diretto vietato dalle regole di App Store, ma anche dal regolamento di Google Play Store: il gioco è stato espulso da entrambi i negozi digitali. Tutti gli sviluppi della vicenda sono disponibili da questa pagina.

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