In un mondo nel quale i prodotti possono essere acquistati online senza problemi, i produttori sanno che le recensioni possono influenzare e orientare le scelte degli utenti che le leggono o guardano (su canali YouTube e affini), soprattutto se queste arrivano da influencer, celebrità che possono raggiungere un pubblico anche molto vasto, facendo da cassa di risonanza e contribuendo al successo di un prodotto.
I vari vendor conoscono bene l’importanza del sistema di recensioni e quanto il giudizio degli influencer (vere e proprie celebrità dell’era moderna) può portare i lettori/spettatori a scegliere o no un prodotto, un meccanismo che – in alcuni casi – nasconde anche delle insidie e ovviamente maschera quella che è una vera e propria pubblicità.
Il sito The Verge riferisce senza giri di parole che Google ha oltrepassato il limite per quanto riguarda accordi che diversi influencer che si occupano di recensioni sono stati obbligati a sottoscrivere.
Chi ha partecipato al “Team Pixel Program”- programma per ottenere dispositivi prima della loro effettiva disponibilità sul mercato – ha dovuto sottoscrivere alcune clausole vessatorie, senza le quali non sarebbe stato possibile ricevere attuali e futuri dispositivi.
Tra le clausole, la necessità di presentare il dispositivo come quello preferito rispetto ad altri brand, minacciando altrimenti di interrompere i rapporti.
Kayla Geier – communications manager di Google – alla richiesta di chiarimenti su questa vicenda ha riferito a The Verge che il programma in questione è diverso da quello pensato per la stampa e i creator che si occupano professionalmente di recensioni; a suo dire, obiettivo di #TeamPixel è fare avere i Pixel nelle mani di genrici content creator, non della stampa o recensori professionisti sui siti web di tecnologia. La responsabile di Google riconosce che nelle clausole che consentono di avere in anteprima i prodotti è stato usato un linguaggio sbagliato e che l’opzione in precedenza obbligatoria da accettare, ora è stata rimossa.
Team Pixel è un programma gestito da una agenzia di comunicazione che si chiama 1000heads che si è occupata dell”invio delle prime unità dei nuovi dispositivi disponibili a “influencer e superfan” al fine di suscitare interesse da parte del pubblico in qualità di “brand ambassadors” (ambasciatori del marchio).
Google ha siglato una partnership con 1000heads; afferma di non essere direttamente coinvolta nelle azioni dell’agenzia PR e di gestire separatamente i rapporti con i media tradizionali: a giornalisti e redattori di vari siti web vengono comunicati prima vari dettagli, e inviati prodotti dei quali non possono parlare ufficialmente fino al termine dell’embargo. Gli iscritti al programma Team Pixel ricevono i dispositivi subito dopo il lancio ufficiale ma prima del pubblico, in cambio della copertura sui social media, scelta utile ai piccoli creator per attirare visitatori.
Uno YouTuber ha confermato a The Verge che negli anni precedenti non era previsto nessun obbligo, a parte l’uso degli hashtag #teampixel o #giftfromgoogle per ottemperare a obblighi di comunicazione previsti dalla FTC (l’agenzia USA che si occupa della tutela dei consumatori). I nuovi termini che Team Pixel ha obbligato a sottoscrivere sembrano più “aggressivi”; molti li hanno apertamente indicati come “imbarazzanti”, sottolineando che Google (o l’agenzia che gestisce la comunicazione per conto di Big g) non sembra fare distinzione tra stampa specializzata e no.
From the outside of #TeamPixel, looking in: pic.twitter.com/a3BWeEqQvv
— Marques Brownlee (@MKBHD) August 16, 2024
Il noto Youtuber Marques Brownle, su X ha sottolineato di non aver siglato nessun accordo con Team Pixel e di non essere vincolato dai loro termini. Altri specialisti in recensioni hanno confermato di avere ricevuto le unità da provare nell’ambito del programma in questione, e altri ancora di non avere accettato termini indicati visto che erano semplicemente imbarazzanti.