Google ha acquisito Emu e Tinker Square, software house che sviluppa il servizio di messaggistica istantanea. L’operazione si è conclusa alla fine dello scorso mese di luglio, secondo quanto comunicato gli sviluppatori dai loro account social e dalla home page del sito dell’azienda, dove però non vengono comunicati altri dettagli, se non che, seguito dell’acquisizione, Emu verrà spenta e ritirata da App Store il prossimo 25 agosto. Una scelta che inserisce questa operazione nel solco di moltissime altre condotte dai giganti della Silicon Valley, che vedono al centro, più che il prodotto o il servizio in sé, il background professionale e le competenze tecnologiche dell’azienda.
In questo caso c’è la capacità, da parte dei creatori di Emu, di essere riusciti a creare un servizio di messaggistica pulito ed efficiente, che però incorpora una serie di funzioni da assistente virtuale: è in grado di gestire promemoria, sincronizzarsi con il calendario e offrire servizi di mappe e geolocalizzazione, come trovare il ristorante più vicino, dare appuntamento agli amici fissando il luogo di ritrovo sulle mappe, mandare avvisi quando si arriva o si lascia un posto. Il tutto contestualizzando le necessità dell’utente in base alla conversazione che sta avendo con il suo contatto.
Funzioni molto simili a Google Now, ma anche a Siri di Apple. Del resto la storia di Emu e del suo creatore, Gummi Hafsteinsson, è strettamente legata sia a Mountain View che a Cupertino. Hafsteinsson è stato prima un dipendente Google, che ha lavorato a Google Maps, per poi passare a Apple, dove si è occupato dell’implementazione proprio di Siri. Anche la sua app ha una storia simile: nata per Android, è poi diventata un’esclusiva per iOS. Adesso, probabilmente, le sue funzioni saranno integrate direttamente nei servizi offerti dell’os del robottino.