Dopo le dichiarazioni nella recente intervista a Bloomberg, Sundar Pichai, capo della divisione Android, non ha mancato di lanciare l’immancabile frecciata ad Apple dal palco del Google I/O, contestando Tim Cook, che al WWDC2014 aveva attaccato il robottino verde sottolineando il mancato aggiornamento dei dispositivi Android rispetto a quelli iOS. Secondo Cook, di fatto, i sistemi operativi in uso sui dispositivi Android sono obsoleti e per questo non possono sfruttare le funzioni più recenti che gli sviluppatori introducono, generando grande frammentazione.
Pichai non nega la frammentazione fra le diverse versioni del sistema operativo, che rendono l’ultima versione spesso poco diffusa anche a distanza di mesi; ma secondo il capo di Android, “il 93% degli utenti può comunque sfruttare la maggior parte delle nuove funzioni”. Questo perché con il passare del tempo Google ha deciso di aggiornare la maggior parte delle app chiave (ovvero tutte le applicazioni Google) direttamente da Google Play Store, rendendo moderna applicazione dopo applicazione.
Così anche chi sfrutta versioni molto vecchie di Android, come la 2.2 Froyo, può comunque utilizzare per esempio l’ultima versione delle app Google.
Diversamente Apple aggiorna il suo sistema operativo e le app nello stesso contesto e spesso lo fa distribuendolo sì per dispositivi molto vecchi, ma escludendoli dall’accesso a molte funzioni di ultimo rilascio, nella maggior parte dei casi più per strategie di marketing che per ragioni tecniche. Per fare un paragone, l’ultimo iOS è stato rilasciato anche per il vecchio iPhone 4 ma gli utenti di quest’ultimo devono fare a meno di molte funzionalità di primo interesse, fra cui ad esempio Siri.