Il puntino blu traballante nelle Mappe capita spesso mentre camminiamo sui marciapiedi di una città o di un quartiere che non conosciamo: Google Global Localization è probabilmente il primo strumento concreto per risolvere un inconveniente che può trasformarsi in frustrazione e perdite di tempo.
Edifici alti, piante e anche la quantità di metallo che ci circonda nelle città rischiano di mettere in crisi il GPS e la bussola dello smartphone. Per questa ragione il puntino blu che indica la nostra posizione sulla Mappa spesso appare e scompare da una parte all’altra di un viale o di un incrocio, rendendo difficoltoso se non impossibile orientarci e stabilire precisamente in che direzione dobbiamo camminare.
Quando questo si verifica entra in funzione il sistema Google Global Localization che combina il Visual Positioning Service, la visuale Street View e anche l’apprendimento automatico. In pratica l’utente punta la fotosfera posteriore del proprio smartphone verso i palazzi e ciò che lo circonda e nel giro di pochi istanti il puntino blu traballante scompare perché il sistema ha individuato rapidamente e con precisione dove ci troviamo.
Sempre tenendo lo smartphone davanti ai propri occhi camminando, una serie di indicazioni sovraimpresse in realtà aumentata mostrano in che direzione camminare, quanti metri alla prossima svolta e altre informazioni ancora. Sono già stati inclusi avvisi che suggeriscono di distogliere lo sguardo dal display per prestare attenzione alle persone e agli ostacoli: se l’utente non abbassa il terminale, il software provvede a interrompere le indicazioni.
Il sistema Google Global Localization anche se è ancora in fase sperimentale funziona molto bene, stando al report di Engadget che ha fatto un giro di prova sulle strade di San Francisco. È disponibile in un numero limitato di città e in questi giorni sarà messo a disposizione dei tester per migliorarlo e finalizzarlo. L’idea è così buona che speriamo arrivi presto du Google Maps per iPhone.