«Tifiamo per iPhone». Le parole, pronunciate da Daniel Alegre, presidente della divisione Asia e Pacifico di Google visto la concorrenza, ormai molto accesa, tra la piattaforma integrata hardware-software di Apple e quella software (che però conta su un grande numero di alleati sul piano hardware) di Big G, suonano davvero originali se non molto strane. Ma la tesi di Alegre, secondo cui ovunque l’iPhone ha successo, produce soddisfazione a Google si spiega facilmente. Secondo Alegre l’iPhone è una grossa fonte di introiti per Google, grazie al numero sempre più alto di ricerche che vengono effettuate tramite il motore di ricerca di Mountain View direttamente dal dispositivo della Mela.
Per questa ragione, nonostante la competizione fra Android e iOS, è nell’interesse di Google che l’iPhone continui a crescere, cosicché la diffusione del dispositivo possa incrementare i ricavi pubblicitari dell’azienda di Brin e Page. Si sa che la principale fonte di rendimento di Google è la pubblicità e che Android, per quanto sia il principale mezzo per incrementare tale rendimento, non è certamente l’unico.
L’iPhone non è altro che uno degli altri strumenti utili a Google per aumentare le entrate, almeno finché Apple non deciderà di abbandonare il supporto al motore di ricerca; sempre che una cosa simile possa avvenire, ipotesi al momento difficilmente ipotizzabile.