Sembrano destinate alla pace Google e Honeywell, protagonisti di una lunga battaglia legale per presunte violazioni di brevetti utilizzati dal termostato smart Nest. I due colossi hanno trovato un accordo, riporta anche theregister, anche se restano totalmente misteriosi i termini della transazione.
Quel che è certo, però, è che i due litiganti hanno finalmente deposto le “armi” della giustizia: entrambe le parti hanno accetto di condividere un “brevetto cross-license a lungo termine”. E’ chiaro che dietro la tregua vi sarà l’esborso di denaro dall’una all’altra parte, anche se i termini finanziari non sono stati resi noti.
Del resto, la lite in corso aveva avuto ripercussioni negative sul mercato azionario del gruppo Honeywell, ma anche di Google/Alphabet, il cui valore è tornato a salire lentamente sulla scorta della nuova notizia, adesso in crescita dell’1,4%. E’ improbabile che tale aumento sia dovuto soltanto all’accordo raggiunto con Honeywell, ma di certo la controversia legale tra i due colossi non aveva giovato alle compagini sociali.
Le origini della causa risalgono al lontano 2012, quando Honeywell iniziò a sostenere che le tecnologie impiegate da Nest violavano propri brevetti, dalle interfacce utente ai comandi. Alle accuse, Nest aveva subito replicato che il comportamento Honeywell era quello di chi stava soltanto cercando di schiacciare la concorrenza con azioni legali strumentali e pretestuose.
Il gioco si fece interessante nel 2014, quando Nest venne acquistato dal colosso di Mountain View per 3,2 miliardi di dollari; con le tasche sicuramente più profonde di Nest, era facile aspettarsi una diatriba legale memorabile, ma così non sarà. Del resto, difficile pensare a un lieto fine anche perche Honeywell, fino a qualche anno fa leader nella produzione di termostati, venne completamente schiacciato dal successo di Nest, ottenuto grazie alle soluzioni smart proposte e al successo in generale della domotica.
Il recente passato, invece, ha visto una leggera battuta d’arresto per il termostato smart di Google, dato che l’ultima versione rilasciata, la numero 3, risale ormai a settembre scorso, e non sembra aver portato innovazioni particolari, tranne che per un display più grande.