A novembre dello scorso anno, Microsoft ha lanciato una campagna pubblicitaria per denigrare Google e il sito Scroogled (un gioco di parole che nasce dalla fusione di “Google” e “Ebenezer Scrooge”, il malvagio personaggio del racconto Canto di Natale di Charles Dickens), che ha prima di tutto preso di mira Google Shopping, il servizio di Big G che aiuta gli acquirenti a trovare e acquistare prodotti sul web, evidenziando come nei primi posti siano presenti solo commercianti che hanno pagato di più e non quelli che offrono prodotti migliori o più economici per i consumatori.
Da qualche giorno Microsoft è tornata all’attacco di Google prendendo questa volta di mira Gmail affermando che il celebre servizio di posta elettronica spia i messaggi degli utenti alla ricerca di parole chiave da vendere agli inserzionisti pubblicitari. Il consiglio della casa di Redmond è ovviamente di passare a Outlook.com poiché esso garantisce il rispetto della privacy.
Google chiarisce che in Gmail “la maggiorparte dei banner pubblicitari sono visualizzati vicino ai messaggi aperti e sono correlati al contenuto delle email”. Un portavoce dell’azienda di Mountain View ha inoltre spiegato che “non c’è nessun essere umano che legge le email né tantomeno accede alle informazioni degli account Google per inserire gli annunci pubblicitari” e che “la scelta degli annunci da mostrare è fatta automaticamente da un algoritmo, simile a quello utilizzato per il filtro antispam o da servizi come la posta prioritaria”.
Il Wall Street Jornal rivela che Microsoft ha intenzione di supportare un disegno di legge il cui scopo è impedire a società che offrono servizi cloud a scuole e università lo sfruttamento commerciale dei dati.
[A cura di Mauro Notarianni]
