Google ha chiesto ad alcuni dipendenti che lavorano in ambito cloud di condividere le postazioni di lavoro a giorni alterni con i loro colleghi, citando “ottimizzazioni dei beni immobili”.
Lo riferisce CNBC evidenziando quello che è un periodo un po’ complicato per Big G: a gennaio l’azienda ha licenziato 12.000 persone prima dell’annuncio della trimestrale con risultati che hanno evidenziato entrate pubblicitarie di YouTube e fatturato Google Cloud sotto le stime. Un ulteriore problema è arrivato con Microsoft che ha deciso di accelerare il potenziamento di Bing e Edge con l’Intelligenza Artificiale.
La nota di Google è stata inviata ai dipendenti di cinque grandi sedi aziendali: Kirkland (Washington), New York City, San Francisco, Seattle e Sunnyvale (California) spiegando che l’iniziativa serve a consentire la crescita degli investimenti nel cloud e che pertanto – così come è riportato in una FAQ – alcuni edifici saranno sgomberati.
“Molti Googlers (così si chiamano gli impiegati di Google, ndr), ora condividono la scrivania con altri Googler”, si legge nel documento interno, riferendo ancora che i dipendenti dovranno mettersi d’accordo per gestire le postazioni a giorni alterni, in modo da non essere presenti insieme alla scrivania condivisa.
La novità è stata predisposta in un momento nel quale Google cerca di ridurre in tutti i modi le spese, ridimensionando – tra le altre cose- anche le proprietà immobiliari. Secondo quanto riferito in occasione della presentazione dei dati dell’ultimo trimestre fiscale, l’azienda prevede di risparmiare 500 milioni di dollari da mosse come questa.
Pochi giorni addietro, un ex dipendente di Big G ha puntato il dito contro l’azienda, affermando che avrebbe smarrito la direzione, diventata una società “inadeguata, afflitta da cattiva gestione e paralizzata dalla paura di rischiare”.
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