L’operazione è stata annunciata a novembre del 2019 ma, preoccupazioni e indagini antitrust in diversi paesi nel mondo, hanno richiesto un ulteriore anno: l’annuncio che l’acquisizione Google di Fitbit è stata completata arriva a pochi giorni di distanza dal via libera espresso dalla Commissione europea, anche questo però con condizionale.
L’Europa infatti ha espressamente richiesto l’impegno di Google di tutelare la privacy dei dati personali degli utenti Fitbit, di non impiegare questi dati per la pubblicità di Big G, infine che sia sempre garantito il supporto terze parti in tutte le sue forme. Questo significa che Google deve continuare a supportare gli altri costruttori di indossabili, che gli utenti possono continuare a scegliere quale piattaforma e app usare, infine che software e dispositivi Google Fitbit rimangano sempre compatibili sia con Android che con iPhone.
Fin dal primo annuncio del 2019 Google ha sempre dichiarato e promesso che l’acquisizione di Fitbit ora completata riguarda esclusivamente i dispositivi e non i dati, così come più volte espresso da Rick Osterloh, senior vice president dispositivi e servizi di Google. «Questo accordo ha sempre riguardato i dispositivi, non i dati, e sin dall’inizio siamo stati chiari sul fatto che proteggeremo la privacy degli utenti Fitbit» ha dichiarato Osterloh in diverse occasioni e anche nell’annuncio dell’acquisizione completata delle scorse ore.
«Abbiamo lavorato con le autorità di regolamentazione globali su un approccio che salvaguardi le aspettative di privacy dei consumatori, inclusa una serie di impegni vincolanti che confermano che i dati sulla salute e benessere degli utenti Fitbit non verranno utilizzati per gli annunci Google e questi dati saranno separati dagli altri dati degli annunci Google». Infine Big G promette che gli utenti Fitbit saranno sempre liberi di scegliere di connettersi a servizi e app terze parti.
Gli stessi impegni e promesse sono evidenziati nella lettera di James Park, CEO, presidente e cofondatore di Fitbit. Il dirigente rileva che come società indipendente Fitbit si è spinta «Oltre i limiti di ciò che era possibile ottenere con un dispositivo da polso, introducendo novità del tutto nuove come la rilevazione del battito cardiaco, del sonno e il monitoraggio dello stress. Con l’accesso alle straordinarie risorse, alle conoscenze e alla piattaforma globale di Google, le possibilità sono davvero illimitate». Qui gli osservatori leggono un deciso passo di Big G negli indossabili, soprattutto per contrastare Apple Watch.Oltre a rimarcare che la privacy dei dati personali degli utenti sarà sempre rispettata e che questi dati saranno sempre separati da quelli raccolti da Google per scopi pubblicitari, Park assicura che gli utenti Fitbit avranno sempre a disposizione «Una piattaforma accessibile sia su Android che iOS». Google e Fitbit è cosa fatta, anche se le divisioni antitrust di USA e Australia non hanno ancora completato le indagini del caso, ma sembra che il rispetto di clausole e vincoli richiesti dall’Europa, e che Big G si è impegnato ad applicare in tutto il mondo, possa costituire un via libera in grado di rimuovere anche questi due ultimi ostacoli.
Dei dispositivi e tecnologie Fitbit per salute e benessere abbiamo parlato in numerosi articoli, inclusa la recensione di Fitbit Sense, tutti disponibili a partire da questa pagina. Tutti gli articoli che parlano di Google sono disponibili qui. Invece per chi è interessato ad Apple Watch rimandiamo alle sezione dedicata di macitynet.