Google sta lavorando su un meccanismo che consentirà di individuare e impedire il caricamento di annunci pubblicitari che usano in modo eccessivo le risorse di sistema, elementi come il consumo della larghezza di banda e la potenza di elaborazione del processore.
La misura di intervento contro gli annunci “pesanti” scatterà dalla fine di agosto, con l’arrivo di Chrome 86. Stando a quanto riferisce Google un annuncio pubblicitario è considerato “pesante” se l’utente non interagisce con esso (non ha ad esempio cliccato sullo stesso) ma nonostante questo: usa più di 4MB di larghezza di banda, sfrutta per più di 60 secondi la potenza di elaborazione della CPU o usa per più di 15 secondi la CPU in una finestra di 30 secondi.
Gli annunci che violano una qualsiasi di queste regole saranno automaticamente scartati dalla pagina web corrente e Chrome mostrerà al loro posto un messaggio di errore (“annuncio rimosso”).
Google ha cominciato a lavorare su questa funzionalità da luglio dello scorso anno e il meccanismo è già integrato nelle distribuzioni Chrome Canary (le versioni preliminari del browser per i “coraggiosi” che non hanno troppi problemi a usare un software instabile e con bug); nelle prossime settimane la funzionalità sarà integrata nelle beta di Google Chrome e poi nella versione definitiva.
In un post sul blog aziendale Google spiega che l’obiettivo è quello di proteggere i dispositivi dell’utente. Marshall Vale, Product Manager del team di Chrome, riferisce: “Abbiamo recentemente scoperto che una piccola quantità di annunci consuma una quota sproporzionata delle risorse dei dispositivi, dalla batteria alla connessione, questo senza che l’utente ne sia a conoscenza. […] Questi annunci (come quelli che minano criptovalute), sono mal programmati o non ottimizzati per l’utilizzo della rete e possono ridurre la durata della batteria, saturare reti già congestionate e costare denaro”.
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