Con la versione 90 di Google Chrome cambiano molte cose, ma la più importante è l’impostazione predefinita per il reindirizzamento al protocollo HTTPS. Chi scarica l’ultima versione, disponibile pubblicamente da poche ore, si ritrova tra le mani un browser web molto più sicuro perché tenta di connettersi ai siti con il protocollo crittografato utilizzando il Transport Layer Security (TLS), che protegge la comunicazione sulle reti autenticando il sito web e proteggendo al contempo la privacy dei dati in transito.
La cifratura dei siti web in HTTPS esiste da anni (come sono diversi quelli in cui Macitynet si è adeguata a questo protocollo) e da un paio Chrome ha perfino smesso di etichettarli come “sicuri” nella barra degli indirizzi proprio perché, al contrario, oggi giorno sono ormai pochissimi quelli che non si sono adeguati al nuovo sistema.
Tutti i browser più diffusi hanno potenziato i propri sistemi soprattutto nell’ultimo periodo: ad esempio Safari a partire da settembre dello scorso anno non accetta più i certificati HTTPS più vecchi di 13 mesi mentre Firefox nella versione rilasciata a novembre ha introdotto la modalità “solo HTTPS” che blocca automaticamente la navigazione su tutti quei siti che si ostinano ad usare ancora il vecchio protocollo.
Questo non vuol dire che il più affidabile HTTPS sia infallibile, e ciò lo dimostrano le intercettazioni perpetrate dal governo in Kazakistan ai danni dei cittadini di Nur-Sultan pochi mesi fa, anche se la falla di sicurezza fu corretta poche ore dopo la scoperta degli attacchi hacker. Tuttavia il fatto che Google Chrome 90 nel 2021 forzi l’accesso HTTPS per impostazione predefinita è certamente buona cosa. Ma come dicevamo le novità introdotte con l’ultimo aggiornamento non si fermano qui.
Ad esempio ora il browser adotta il codec AV1 per le videoconferenze ottimizzate con WebRTC, che dovrebbe migliorare l’efficienza della compressione, quindi di conseguenza ridurre il consumo dei dati e migliorare la qualità del video soprattutto nelle connessioni con larghezza di banda ridotta. L’azienda promette anche una condivisione dello schermo più efficiente rispetto al precedente codec VP9.
E’ stata inoltre introdotta una nuova opzione che permette di nascondere l’elenco di lettura (click destro sulla barra dei segnalibri, quindi deselezionare l’opzione “Mostra elenco di lettura in basso). Per gli sviluppatori invece Google Chrome 90 introduce il supporto all’overflow CSS e trova rinominata la funzione Policy API – quella che cosente di regolare il comportamento di alcune API e le funzioni web nel browser – in Permission Policy.
Per installare la nuova versione è sufficiente riavviare il browser dopo il download, oppure forzarne lo scaricamento dal pannello Impostazioni > Aiuto > Informazioni del Browser. Tutti gli articoli di macitynet che parlano di Google Chrome sono disponibili da questa pagina.