Google avrebbe avviato la progettazione e lo sviluppo di una propria Google Car, automobile a guida automatica, senza necessità del conducente, andando quindi oltre all’attuale attività che vede Mountain View semplicemente impegnata a fornire il software e la tecnologia per automobili senza conducente, prodotte da altre aziende attive nel settore dell’automotive.
Google starebbe considerando di offrire le Google Car come “robo-taxi”, taxi auto-guidati che potrebbero far parte di una flotta che si occupa di prelevare i clienti su richiesta, un’interessante possibilità considerando il recente investimento nel servizio di taxi Uber.
La notizia è stata riportata da Amir Efrati, ex Wall Street Journal, secondo cui gli sforzi di Google per ottenere un partnership con aziende automobilistiche per realizzare un’auto senza conducente sono falliti ed ora l’azienda è interessata a produrre una propria Google Car.
Sebbene Google non voglia lanciare creare essa stessa il servizio di”Google Taxi”a, avrebbe comunque trascorso del tempo nel corso del 2012 discutendo cosa servirebbe alle aziende attive nella grandi città per lanciare una flotta di robo-taxi. Secondo i piani riservati alle Google Car, i conducenti umani sarebbero in un primo momento presenti dentro all’abitacolo al finedi mitigare le preoccupazioni dei clienti sulla sicurezza, sperando di poterne poi fare a meno.
Anche i consumatori finali potranno poi in futuro acquistare il veicolo e Google starebbe valutando la commercializzazione delle Google Car anche “al dettaglio”, ma inizialmente il target sarebbe riservato ad un mercato più scalabile e capace di generare domanda e disponibilità ingenti; da qui l’idea di puntare sulle agenzie di taxi.
Le vetture però potrebbero alla fine risultare troppo costose: gli attuali veicoli Toyota modificati avrebbero un prezzo vicino ai 150.000 dollari ciascuno e l’azienda sta lavorando per tentare di abbassare il prezzo, proprio attraverso la progettazione diretta dell’hardware . Infine, un’altra speranza strategica di Google è che lavorando sull’auto in maniera diretta, le case automobilistiche potrebbero sentirsi sotto pressione e chiedere in licenza le tecnologie che Google vuole impiegare per la sua auto, creando così altri profitti. In questo senso l’auto che si guida da sola con la grande G stampata sopra, potrebbe essere una sorta di spauracchio che finirebbe per mettere in movimento una catena virtuosa