Google ha recentemente assunto un ex dipendente Apple esperto in chip. Il “transfuga” è Manu Gulati, un “micro-architect” che ha lavorato allo sviluppo di GPU e altre componenti di calcolo per quasi otto anni, come si apprende dal suo profilo LinkedIn dal qual sappiamo che ogg l’ex uomo di Cupertino è “SoC architect” di Big G.
L’assunzione di Gulat ha fatto alzare le antenne a tutti gli osservatori del mercato dell’elettronica. Ad oggi Google non ha mai avuto posizioni aziendali di questo tipo e attualmente basa tutti i suoi dispositivi su chip di terze parti. Nest utilizza un chip da parte di Texas Instruments, ad esempio, mentre i telefoni Pixel utilizzano i chip di Qualcomm, potrebbe essere duque l’indicatore di futuri piani di Google nel settore dei sistemi su circuito integrato (SoC, appunto), fondamentali per disegnare cellulari e dispositivi elettronici personalizzati con funzioni proprietarie, come iPhone e iPad. Google avrebbe costruito un vero e proprio team di sviluppo di Soc: si trovano almno dozzina di nuove offerte di lavoro legate al settore SoC pubblicate da Google – molte specifiche per il mobile – tra cui “Hardware Engineer, Mobile SoC Architect”, “Mobile SoC CPU Architect” e “Mobile SoC Memory Architect”.
E’ quindi probabile che Google faccia fronte a nuove esigenze tecnologiche che richiedono una maggiore integrazione fra software e hardware, integrazione che richiede e – soprattutto – richiederà una progettazione ed un design specifico difficile da ottenere senza la possibilità di sviluppare un proprio hardware.
Giusto recentemente Apple ha presentato le sue nuove API dedicate all’intelligenza artificiale che sfruttano l’integrazione nativa fra il software della Mela e il suo hardware, con prestazioni particolarmente performanti. Vecchie voci davano Google come interessata allo sviluppo di propri chip già dalla fine del 2015, ma con il passare del tempo quest’esigenza si fa sempre più pressante.