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In concomitanza dell’IFA di Berlino, Google ha annunciato che consentirà a produttori hardware di terze parti di integrare Google Assistant in gadget e dispositivi domestici, permettendo il relativo controllo, sfruttare comandi per trovare informazioni e semplificare la vita dell’utente attivando l’opzione “OK Google” che consente di fare domande o attivare comandi.
L’assistente è al momento utilizzabile su dispositivi mobili e con l’altoparlante Google Home; rendendo disponibile il sistema su una più ampia varietà di dispositivi, Google spera ovviamente di imporre l’assistente a un pubblico più ampio. Tra i primi produttori che hanno deciso di sfruttare Assistant c’è Panasonic per suoi speaker, ma anche Zolo (marchio di Anker) e Mobvoi (azienda che produce uno speaker).
In modo simile a quanto già si può fare con Google Home, sarà possibile riprodurre musica, fare domande e controllare oggetti smart. Google non ha fatto riferimento alle chiamate (possibilità offerta da Google Home) e dunque è probabile che gli speaker di terze parti con supporto l’Assistant saranno in pratica delle versioni economiche, più accessibili rispetto all’offerta di Google.
Big G ha spiegato che i comandi saranno supportati anche da future lavatrici, asciugatrici e aspirapolveri prodotte da LG. In pratica l’Assistant diventerà un competitor di Alexa di Amazon, già utilizzabile da terze parti. Tra l’altro le assistenti Alexa e Cortana (Microsoft) saranno presto alleate: gli utenti di Alexa potranno accedere alle caratteristiche uniche di Cortana come la possibilità di prenotare una riunione o accedere ai calendari di lavoro, impostare promemoria o leggere le email di lavoro, il tutto utilizzando la sola voce. Allo stesso modo, di utenti di Cortana potranno chiedere ad Alexa di controllare i propri dispositivi smart home, interagire con Amazon e con molte delle più di 20.000 abilità sviluppate da sviluppatori di terze parti.