Probabilmente con un po’ di ritardo arriva la risposta di Google a Siri. Si chiama Google Assistant e, come suggerisce lo stesso nome, è un assistente virtuale, proprio come Cortana di Microsoft o il già citato Siri di Apple. Se vi state chiedendo come si rapporti a Google Now, la risposta è nell’intelligenza: Google Assistant è in grado di rispondere all’utente su un più vasto numero di domande rispetto a Now e anche di Siri, o almeno questa è la convinzione di Google.
Big G ritiene di essere già in vantaggio, per via della tecnologia di cui è in possesso da tempo, in grado di sintetizzare la voce dell’utente in modo più preciso rispetto ai concorrenti. Sul palco del Google I/O Pichai ha dimostrato le abilità del suo assistente, chiedendo chi fosse il direttore di “The Revenant”. Poi ha dimostrato come fosse possibile proseguire la conversazione senza senza ripetere il nome del regista, dandolo dunque per sottointeso, proprio come si farebbe in una normale conversazione tra umani.
Google Assistant sarà ovviamente integrato in Google Home, la nuova periferica dedicata alla casa connessa, che strizza l’occhio all’altoparlante Echo di Amazon, permettendo di eseguire numerose funzioni,anche collegate alla domotica, tramite la semplice richiesta vocale.
La mossa di Google è difensiva rispetto alla concorrenza, ma anche “offensiva”. Il colosso di Mountain View, ha rivelato che il 20% di tutte le ricerche Google si compiono ormai tramite voce e quindi si tratta di dare agli utenti quel che vogliono e che usano ogni giorno.