Una mostra per esplorare la storia della musica elettronica: è quello che Google mette a disposizione del pubblico attraverso l’app Arts & Culture, dove è possibile scoprire di più sulle persone, sui suoni e sulle tecnologie che hanno contribuito a rendere quel che la musica elettronica rappresenta oggi.
Al progetto hanno collaborato più di cinquanta istituzioni internazionali, etichette discografiche ed esperti del settore, compreso il Moogseum, attraverso cui l’omonima fondazione cerca di ispirare ed educare le persone sulla musica elettronica, proprio come fece l’inventore Bob Moog (da qui il nome), fra i primi a produrre sintetizzatori elettronici a tastiera.
Nell’app è presente una intera sezione dedicata ai primi giorni della Dubstep, il genere di musica elettronica nata ufficialmente a Londra nei primi anni 2000 nella scena garage del Regno Unito (deriva dalla 2step e dal Reggae, con ritmi di batteria principalmente hip-hop a quelli classici).
Dentro ci sono pezzi scritti da artisti come il musicista Burial, noto appunto per il suo caratteristico sound basato quasi interamente sui campionamenti, che fonde elementi 2-step, trip hop, ambient e future garage, ma anche approfondimenti dati da foto e video che arrivano da YouTube che vanno a scandagliare tutte le varianti di questo genere musicale.
Si può persino utilizzare Google Street View per esplorare le posizioni di club chiusi da tempo, come il celeberrimo “Plastic People”. Con questa mostra Google permette anche di esplorare il ruolo che artisti e musicisti neri hanno svolto nello spingere la musica elettronica lungo i suoi confini.
Il momento clou della mostra è rappresentato da un modulo di un sintetizzatore mostrato tramite Realtà Aumentata che può essere suonato con cinque strumenti classici, tra cui Roland CR-78 e Akai S900. Dentro gli utenti potranno trovare anche modelli 3D di alcuni dei sintetizzatori più iconici. L’app Google Arts & Culture, lo ricordiamo, è disponibile gratuitamente da questa pagina di App Store in versione universale per iPhone e iPad e su Play Store per i dispositivi Android.
Progetti di innovazione digitale particolarmente significativi in ambito culturale si possono trovare in questa sezione dedicata alla cultura digitale di Macitynet.