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Google: “Android non sarà mai un monopolio finchè ci sarà iPhone”

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Google risponde nuovamente agli organi regolatori della UE, contestando le accuse secondo cui l’azienda starebbe violando le regole dell’antitrust nel modo in cui gestisce la compatibilità di Android e distribuisce le applicazioni, affermando che finchè esisterà iPhone queste accuse non possono essere prese sul serio.

L’accusa della UE nei confronti di Google è sostanzialmente quella di favorire il suo sistema operativo e le sue app rispetto alla concorrenza; Google sostiene che se questa accusa corrispondesse a realtà, a maggior ragione sarebbe così anche per Apple e Microsoft.

Tutte le applicazioni pre-caricate su un iPhone (39 su 39) sono app di Apple; considerando gli smartphone Windows 10, 39 su 47 applicazioni pre-caricate provengono da Microsoft. Prendendo in esame invece un Samsung Galaxy S7 con Android, meno di un terzo (11 su 38) applicazioni pre-caricate provengono da Google.

“I concorrenti di Android, tra cui l’iPhone di Apple e i telefoni di Microsoft Windows, non solo fanno lo stesso, ma permettono molta meno scelta nelle applicazioni incluse nei loro telefoni” dice Google nel post ufficiale.

applicazioni su ios windows e Android

Inoltre Google sostiene che è impossibile per Android avere il monopolio del mercato fino a quando esisterà l’iPhone: “Ignorare la concorrenza con Apple significa perdere la caratteristica distintiva del mercato smartphone competitivo di oggi”. In realtà le contestazioni della UE riguardano non tanto le opportunità di scelta degli utenti ma il controllo di Google del suo Play Store, snodo centrale per la distribuzione delle app su Android, praticamente indispensabile per qualsiasi nuovo smartphone Android.

Apple non concede il suo OS in licenza, mentre Windows 10 non ha ecosistema mobile degno di tale nome: di conseguenza ogni nuovo smartphone in Europa che non sia un iPhone deve rispettare le restrizioni e le imposizioni di Google, a meno di non voler rinunciare al Google Play Store, scelta fino ad oggi poco fortunata per chi – come per esempio Amazon – ci ha provato.

D’altra parte le obiezioni di Google hanno una logica inoppugnabile: applicazioni come Snapchat, Spotify, e Dropbox hanno goduto di centinaia di milioni di download su Android, che è in contrasto con l’idea che Google stia sopprimendo la concorrenza. Google ha i propri servizi di messaggistica, musica, e di cloud storage, tuttavia la sua piattaforma mobile è abbastanza aperta per sostenere alternative più popolari senza alcun problema. Secondo Google Android è abbastanza flessibile per impedire che l’utente possa essere manipolato o bloccato attraverso pratiche anti-concorrenziali.

Inoltre, concesso che Samsung, LG, HTC, Huawei, e qualunque altro produttore Android siano costretti a lanciare ogni nuovo smartphone con le Google App pre-caricate, quale sarebbe il problema? Gli utenti trovano già installate le loro app preferite sul telefono; inoltre “la possibilità di distribuire le nostre app come Google Search insieme a Google Play ci permette di offrire tutta la nostra suite gratuitamente”.

Ora la palla passa nuovamente all’Unione Europea che dovrà valutare le ultime argomentazioni di Mountain View. Qui di seguito il video di risposta di Google.

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