Nonostante Google avesse promesso di implementare nei nuovi dispositivi con Android 5.0 Lollipop tecnologie di cifratura completa del disco simili a quelle integrate in iOS 8 (funzioni che impediscono di ottenere l’accesso non autorizzato ai dati), queste non sono ancora attive e dispositivi quali lo smartphone Nexus 6 e il tablet Nexus 9 sono distribuiti senza alcuna forma di cifratura attivata per default.
Il sito ArsTechnica fa notare che anche in nuovi dispositivi annunciati al Mobile World Congress di Barcellona, quali ad esempio il Motorola Moto E e il Samsung Galaxy S6, la cifratura continua a essere disattivata. Google sembra aver cambiato le sue policy in materia e stando a quanto si legge nella versione più recente dell’Android Compatibility Definition le funzioni di cifratura saranno obbligatorie per default solo in “future versioni di Android”.
Google, in particolare, potrebbe aver voluto rimandare la cifratura per non limitare le performance del Nexus 6: alcuni utenti che hanno attivato le funzioni di cifratura full-disk, lamentano che il dispositivo può in alcuni casi diventare più lento del Nexus 5 del 2013; la società potrebbe aver scelto di rinviare la cifratura attiva per default, in attesa che i vendoor hardware dispongano di memorie e processori in grado di gestire senza problemi la funzione.
Le funzioni di cifratura full-disk permettono di proteggere maggiormente i propri dati con meccanismi che impescono persino alle stesse case produttrici di decifrare in locale i dati immagazzinati dagli utenti; alcuni (es. le forze dell’ordine) considerano questa scelta piuttosto azzardata, altri la vedono come la giusta reazione in un modo in cui è troppo facile per i governi raccogliere informazioni degli utenti a fini giudiziari senza il minimo controllo.