Gli sviluppatori di Chromium (il web browser libero sul cui progetto è in gran parte basato Chrome), hanno cominciato a lavorare su un browser per iOS che sfrutta il motore Blink, contravvenendo dunque alle regole dell’App Store che non consentono di usare “motori” per browser diversi dal WebKit di Apple.
A riferire del progetto è The Register spiegando che ovviamente gli sviluppatori sono consapevoli del fatto di non potere usare “motori” diversi dal WebKit ma che per qualche motivo portano avanti il progetto (probabilmente coscienti del fatto che alcune regole dell’App Store stanno per cambiare).
Alcune regole di Apple sono state indicate come un punto dolente per i competitor della Casa di Cupertino, inclusi quelli che si occupano dello sviluppo di tecnologie web. I critici verso la scelta di Apple sostengono che restrizioni sui browser obbligano allo sviluppo di quelli che sono sostanzialmente dei cloni di Safari, rendendo le applicazioni web meno efficaci e meno interessanti.
Negli ultimi due anni, alcuni obblighi che gli sviluppatori iOS sono tenuti a rispettare, sono diventati meno stringenti, con il proliferare di specifici quadri giuridici e normativi in varie parti del mondo. Le ultime novità in tal senso arrivano dalla National Telecommunications and Information Administration (NTIA) statunitense, che ha da poco pubblicato una relazione, invocando cambiamenti nell’ecosistema delle app per promuovere la concorrenza.
La relazione della NTIA riecheggia preoccupazioni simili sollevate nel Regno Unito dalla Competition and Markets Authority, e autorità simili di Australia e Giappone. In Europa abbiamo il Digital Markets Act (DMA), nuovo regolamento europeo sui mercati digitali, che entrerà in vigore quest’anno e obbligherà Apple ad aprire a store di terze parti e anche a consentire l’uso di “motori” per browser diversi dal WebKit.
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