Google acquista Titan Aerospace piccola startup con un progetto rivoluzionario, almeno sulla carta: costruire droni volanti senza equipaggio in grado di voltare per anni alimentati dalla sola energia solare. Il colosso delle ricerche online e Titan Aerospace non hanno comunicato i dettagli dell’operazione e nemmeno la somma pattuita ma è interessante notare che anche Facebook poche settimane fa ha valutato l’acquisizione di questa startup, effettuando anche un test delle tecnologie in sviluppo e di un prototipo di drone solare.
Le manovre per il dominio dei cieli da parte dei due colossi di Internet poggiano su piani precisi: anche se i droni robot solari per il momento rappresentano una promessa allettante a causa delle enormi sfide tecnlogiche ancora da superare, una volta completati permetteranno di offrire alcuni servizi per cui oggi sono utilizzati i satelliti nell’atmosfera, soprattutto la possibilità di monitorare la Terra dal cielo per la cattura delle immagini, meteo, deforestazione e altro ancora, e fornire Internet a banda larga anche nelle località più remote del pianeta.
L’obiettivo di Google e anche di Facebook quindi è quello di garantirsi una posizione di vantaggio nella fornitura di Internet ovunque, per raggiungere un numero ancora più vasto di utenti diventando non solo il primo appunto di accesso alla Rete ma direttamente anche i fornitori del collegamento.
Secondo quanto riporta Il Wall Street Journal Facebook è stata la prima a interessarsi a Titan Aerospace, suscitando l’attenzione di Google che si è intromessa nelle trattative superando le offerte del social network. Facebook ha rivolto poi le sue attenzioni su Ascenta, un’altra startup britannica impegnata nello sviluppo di droni volanti solari. Ricordiamo che negli scorsi mesi era emerso l’interesse dei colossi Web nei palloni aerostatici per fornire Internet a basso costo nelle zone remote ma secondo gli esperti del settore, la soluzione dei droni sembra più praticabile e conveniente. I palloni aerostatici sono più grandi, più difficili da controllare e anche più esposti alle condizioni meteo.
In ogni caso prima di diventare realtà anche per i droni solari occorre superare sfide tecnologiche e ingegneristiche di non facile soluzione: per volare di notte occorre impiegare grandi batterie per accumulare l’energia prodotta di giorno, inoltre occorre molta energia anche per fornire l’accesso a Internet. Il primo prototipo realizzato da Titan Aerospace si chiama Solara 20 ed ha una apertura alare di circa 50 metri, interamente rivestiti di pannelli solari, superiore a quella di un Boeing 767: nelle prime prove è stato in grado di rimanere in quota solo per pochi minuti ma altri droni solari sembra siano riusciti a voltare per due settimane.