Google ha acquisito Agnilux una startup della Silicon Valley fondata da alcuni ex ingegneri PA Semi una volta fuoriusciti da Apple per dare un supporto ai suoi partner nel settore android. A dirlo è il The New York Times che esclude possibili interessi di Big G circa processori.
La notizia, rimbalzata ieri da alcuni siti e poi confermata dalla stessa Google, aveva suscitato interesse sia per l’incrocio con Apple sia per il fatto che la mossa sembra replicare quella che in passato Cupertino ha compiuto con l’incorporazione di PASemi. Ma persone informate sui fatti ritengono del tutto improbabile che Big G intenda creare un processore concorrente con quello che Apple usa in iPad ed userà in iPhone; l’intenzione sarebbe quella di incorporare competenze utili per migliorare l’integrazione di hardware e software al fine di dare ai suoi alleati nel campo della telefonia mobile e dei tablet un punto di riferimento utile a creare dispositivi a basso consumo.
Una seconda ipotesi piuttosto attendibile è che Google voglia creare processori per le sue appliances per la ricerca aziendale. Agnilux in effetti stava lavorando a chip per il mondo dei dispositivi di rete e specificatamente per Cisco.