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Gmail e altri servizi permettono a terze parti di leggere le mail private

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Il Wall Street Journal riferisce che Gmail e altri fornitori di servizi gratuiti di mail offrono a sviluppatori di terze parti la possibilità di accedere alle mail degli utenti per consentire di creare servizi di confronto prezzi, proporre viaggi, ecc.

Return Path, un servizio per email marketing che vanta 163 app-partner, due anni addietro ha consentito ai suoi dipendenti di leggere 8000 email di vari utenti per finalità di addestramento del suo software aziendale. Anche Edison Software,  software house che sviluppa l’app Edison Mail per iOS, ha dipendenti che leggono le mail di centinaia di utenti con la finalità di creare una funzionalità di “riposta intelligente”.

Stando a quanto riporta il quotidiano statunitense, nessuna di queste aziende ha chiesto agli utenti specifici permessi per leggere le loro mail, anche se la prassi è indicata nelle condizioni generali. I dipendenti di queste aziende che leggono le mail riferiscono di essere disciplinati da “severi protocolli” e, nel caso di Edison, dettagli sull’utente verrebbero oscurati.

Il sito di Return Path

Google non è la sola a consentire questa pratica, anche Microsoft permette a terze di accedere alle mail degli utenti, e lo fa anche Oath Communications (l’azienda di Verizon nata dalla fusione delle attività di AOL e di Yahoo). Oath spiega che l’accesso viene considerato” su base individuale” richiedendo l’esplicito consenso dell’utente in base a policy adottate anche da Microsoft.

Secondo quanto scoperto dal giornale statunitense, che ha intervistato 25 attuali ed ex dipendenti, di queste aziende che leggono la posta degli utenti, la pratica di visionare le mail è diventata comune nel settore. Google afferma che i suoi dipendenti leggono le mail “solo in specifici casi” e dopo avere ottenuto il permesso dell’utente o per motivi di sicurezza come casi nei quali ha bisogno di indagare su bug o abusi; Big G evidenzia che l’utente in qualsiasi momento può revocare i permessi accordati.

A giugno dello scorso anno Google aveva promesso di non scansione più le caselle email degli utenti privati di Gmail, portando la versione di Gmail disponibile per l’utente privati al pari della versione per le aziende inclusa nei servizi G Suite. La scansione delle email ha permesso a Google di raccogliere dati sugli utenti creando profili per meglio indirizzare le pubblicità.

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