Stando alle ultime indiscrezioni provenienti da TimesUnion, Apple si accinge a siglare una collaborazione con GlobalFoundries per produrre chip utilizzati nei dispositivi iOS. Il nuovo impianto avrà sede a New York e sarà il secondo negli Stati Uniti addetto alla produzione dei chip. Attualmente, infatti, questi vengono prodotti solo da Samsung in un impianto di produzione ad Austin, in Texas. Ciò che ancora rimane avvolto nel mistero è proprio il ruolo che Samsung giocherà nella nuova partnership tra Apple e GlobalFoundries.
La fonte afferma che un piccolo team della società sudcoreana si sposterà nel nuovo impianto, ma non è chiaro se GlobalFoundries produrrà i processori per Samsung, che potrebbe svolgere il ruolo di cliente per conto di Apple, o se i chip verranno direttamente prodotti per la società di Cupertino, con Samsung a rivestire la posizione di aiuto nella fase di produzione. In entrambi i casi, comunque, Apple sarà il cliente finale. Attualmente non ci sono informazioni ufficiali in merito e Jason Gorss, portavoce di GlobalFoundries, si è rifugiato dietro il più classico dei “no comment”.
La possibilità che sia Global Foundris a produrre chip per Apple usando commesse Samsung rientra in un quadro ancora tutto da decifrare nel contesto del quale però si è passati dalla convinzione che A8 fosse interamente affidato a TSMC alle ipotesi di un coinvolgimento dei coreani.
È stato inizialmente un giornale del paese asiatico ad anticipare che era stato firmato un accordo per un processore da 14 nanometri tra Apple e Samsung e questo processore quasi certamente è A8; successivamente si era appreso che Samsung aveva ricevuto commesse per un quantitativo pari al 30/40% della commessa totale, meno di quanto fornisce oggi, ma certo un quantitativo capace di mantenere Apple al top tra i clienti dell’azienda di Seoul.
Si potrebbe quindi ipotizzare che è possibile che Apple sia convinta di non non poter, da una parte, rinunciare ad un partner del livello di Samsung e dall’altra di avere tutta la convenienza a mantenere due fornitori per i processori per bilanciare l”offerta e ridurre i costi e per questo può aver deciso di mantenere in vita il difficile rapporto con la concorrente. Dare materialmente in mano a Global Foundries la “costruzione” dei chip togliendolo dalle fabbriche di Samsung, ma con un team di Samsung a curarne la produzione potrebbe essere un sistema per garantirsi efficienza ma anche più discrezione,