Una nuova causa legale avviata da GlobalFoundries contro TSMC per la violazione di 16 brevetti minaccia di creare grandi ripercussioni non solo per Apple e iPhone ma anche per un lungo elenco di prodotti di alcuni dei principali marchi di elettronica di consumo.
Il costruttore statunitense di processori, con sede a Santa Clara in California e stabilimenti sia in USA che in Europa, accusa TSMC della violazione di 16 brevetti relativi alla produzione di processori, in particolare per quanto riguarda connessioni e contatti all’interno dei chip. Le azioni legali sono state avviate negli USA presso la International Trade Commission, nel Distretto Federale del Delaware e del Texas, ma anche in Europa presso i tribunali di Dusseldorf e Mannheim in Germania.
Le denunce non riguardano direttamente Apple, ma la multinazionale di Cupertino è citata come importatore nelle cause relative ai tre brevetti la cui violazione è contestata in Germania. Tra le richieste avanzate da GlobalFoundries il bando dell’importazione degli iPhone, senza la precisazione dei modelli interessati, ma anche lo stop alle importazioni di tutte le GPU di Nvidia, dei terminali Google Pixel e di molti altri prodotti ancora di altri marchi. L’elenco è decisamente lungo e include non solo marchi e costruttori famosi ma anche distributori.
Tra i costruttori di processori che non possiedono stabilimenti propri ci sono Apple, Broadcomm, Mediatek, Nvidia, Qualcomm e Xilix. Tra i distributori di componenti elettronici: Avnet/EBV, DigiKey, Mouse. Infine nei prodotti consumer ci sono Arista, Asus, Blu, Cisco, Google, HiSense, Lenovo, Motorola, TCL e OnPlus.
Nel momento in cui scriviamo è impossibile prevedere le possibili conseguenze di questa nuova azione legale. In ogni caso sembra improbabile che il procedimento appena avviato possa influire sui successori di iPhone XR, XS Max e XS. La presentazione dei nuovi iPhone 2019 è attesa il 10 settembre ma Cupertino deve ancora inviare gli inviti a media e stampa.