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Gli Apple Store negli Usa anticipano l’apertura per l’iPhone

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A che ora aprono i negozi di Apple? Di solito alle dieci di mattina. Come la maggior parte degli altri negozi statunitensi e a differenza dalla maggior parte degli altri paesi occidentali. Adesso però non è più così. A San Francisco come a New York e nel resto del paese-contienente, infatti, l’apertura viene anticipata alle otto di mattina, come rivela anche una pagina del sito di Apple Usa

Motivo? C’è da smaltire un arretrato clamoroso di persone che vogliono comprare, attivare e far funzionare l’iPhone. Nel primo caso, tutto bene: vuol dire che le vendite stanno andando al di sopra delle previsioni. Per essere precisi, le sorprese che potrebbero arrivare dalle prossime dichiarazioni pubbliche di Apple potrebbero essere ancora più sorprendenti di quanto non si possa immaginare, dicono i soliti bene informati qui a San Francisco.

Invece, per la seconda e soprattutto la terza ragione, cioè farli funzionare, beh, questo è più un problema. Perché ci sono due fattori che stanno andando in conflitto tra loro. Da un lato l’orgia di persone che sta comprando l’iPhone, come abbiamo visto, molti dei quali non sono certo smanettoni o utenti Apple della prima ora (e quindi nascono i problemi di attivazione perché c’è chi non sa come si installa un programma sul computer, come si clicca con il mouse, come si muove il puntatore attraverso lo schermo, e lì non c’è sistema a prova di idiota che regga): dall’altro, i problemi che stanno plagando i server di Apple e di At&T. Ma soprattutto, i server di Apple. L’avvio di MobileMe, per dirne una, è stato un bagno di sangue che è già  “costato” un doveroso mese in più gratuito a vecchi e nuovi abbonati come parziale risarcimento dei problemi. Adesso le cose non sono migliorate, tanto da far dire a una vecchia volpe come Walt Mossberg, il primo ad annusare il vento che cambia, che il sistema non funziona a dovere e non è ancora pronto “per la prima serata”.

Inoltre, lo stesso software di iPhone, la versione 2.0 di partenza, pare abbastanza prona a bug sconosciuti in precedenza che invece vengono fuori quando la si sovraccarica di applicazioni. Cioè, avendo programmi di tipi diversi, aumentando la complessità  delle chiamate e dei sistemi coinvolti, le instabilità  soprattutto nella gestione della memoria e nell’attivazione dei sottosistemi “core” diventano numerose e alle volte perniciose: applicazioni che non si installano bene, che continuano a chiudersi, che fanno consumare la batteria o perdere il segnale. Questa potrebbe essere una delle spiegazioni sul perché alcuni utenti stiano riportando una serie di problemi, senza contare che il livello di beta testing delle versioni localizzate nelle varie lingue straniere non è ancora allineato a quella della versione Usa – come dicono informalmente persone che conoscono lo stato dei fatti – e aumentano le instabilità .

Non siamo al panico, non siamo al terrore, non siamo al caos. Siamo al momento in cui Apple deve tirare fuori prima la versione 2.01, in cui vengono risolti la maggior parte dei bug attuali, e poi la 2.1, in cui verranno aggiunte le funzionalità  che non erano ancora pronte per “la prima serata”, come il sistema di gestione remota dei messaggi dai server alle singole applicazioni di terze parti e come il copia-e-incolla, di cui tanto si sta parlando in questi giorni e che i soliti bene informati dicono informalmente che sarà  pronto a settembre insieme alla predetta versione 2.1.

Intanto, extralavoro negli Apple store, che aprono alle otto di mattina e si mettono d’impegno per smaltire la coda di arretrati, gestiscono più clienti e soprattutto risolvono più problemi. Tra quelli fisiologici di chi arriva per la prima volta alla tecnologia e quelli che invece Apple si poteva risparmiare se avesse lavorato con ancor più attenzione al suo sistema operativo.

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