WhatsApp ha superato Facebook come principale servizio di messaggistica istantanea su cellulare, secondo un ultimo rapporto diffuso da The Telegraph. Un sondaggio su quasi 4.000 utenti di smartphone in cinque diversi paesi, ha rilevato che il 44 per cento degli intervistati utilizza WhatsApp almeno una volta a settimana, mentre solo il 35 per cento utilizza Facebook Messenger nello stesso arco temporale.
La ricerca condotta da On Device ha anche confermato che le applicazioni di messaggistica instantanea, tra cui WeChat, Twitter, BBM e Skype, risultano essere il metodo dominante con cui le persone comunicano tra loro attraverso gli smartphone. Si è riscontrato che l’86 per cento utilizzano quotidianamente i servizi di messaggistica istantanea, mentre il 73 per cento utilizzano i propri cellulari per le tradizionali chiamate vocali.
Ancora molto graditi risultano, invece, gli SMS, dato che il 75 per cento degli utenti preferisce questa forma di comunicazione scritta. Il gradino più basso del podio, stando a questa ricerca, è occupato dalla posta elettronica, utilizzata dal 60 per cento degli intervistati. Probabilmente, quest’ultima viene utilizzata maggiormente per motivi professionali, che non per comunicare quotidianamente con le persone più care.
Lo studio, effettuato tra il 25 ottobre e 10 novembre di quest’anno, è basato sulle risposte di 3.759 utenti di smartphone negli Stati Uniti, Brasile, Sud Africa, Indonesia e Cina. Queste risposte, del resto, non devono affatto stupire, dato che di recente, l’amministratore delegato di WhatsApp, Jan Koum, ha dichiarato che il servizio conta più utenti attivi rispetto a Twitter e Instagram. Inoltre, non occorre dimenticare che WhatsApp veicola ben 20 miliardi di messaggi al giorno, ossia il doppio rispetto a Facebook.
Lo stesso Koum, infine, ha precisato che WhatsApp non seguirà la filosofia di Facebook e Twitter per quel che concerne l’introduzione di pubblicità e continuerà a proporre ai propri utenti il classico sistema di abbonamento annuale a 89 centesimi. Gli smartphone non sono il posto giusto per la pubblicità, ha affermato Koum, che vede nei cellulari strumenti connessi intimamente alle nostre vite.
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