Il flusso di nuovi utenti iPhone strappati ad Android a lungo andare potrebbe rappresentare un problema per Apple. Questa è la conclusione a cui giungedrian Kingsley-Hughes di ZDNet, che ha avanzato una interessante analisi di mercato basandosi sui numeri degli ultimi dati fiscali della Mela, relativi al secondo trimestre 2016.
Il dato statistico chiave è il calo del prezzo medio di vendita di iPhone, sceso da 690 a 640 dollari nell’ultimo trimestre fiscale. Questo significa che gli utenti che comprano iPhone tendono ora ad acquistare modelli più economici rispetto invece alle versioni più premium e costose.
Le ragioni di questo calo nel prezzo medio di vendita è da ricercarsi – secondo Hughes – proprio negli “switchers”, ovvero coloro che sono passati da Android a iPhone. In base a quanto riportato da un ex analista di Wall Street, il mercato di utenza Android è – notoriamente- votato al risparmio: nel 2015 degli 1.2 miliardi di telefoni Android venduti solo una minima parte di questi, pari a circa 100 milioni, avrebbe acquistato smartphone Android premium, come il Samsung Galaxy S6 o LG G4; tutti gli altri hanno puntato su dispositivi di fascia medio bassa, dove ad oggi Apple ha ben poco da offrire. Questo significa che se anche Apple restasse sulle sue posizioni e fosse, improbabilmente, in grado di rubare tutti i clienti dei cellulari Android di fascia alta, aggiungerebbe al su mercato una quota importante, ma meno di quanto si potrebbe pensare, visto che nel corso dell’ultimo “negativo” trimestre ha venduto 50 milioni di iPhone e che lo scorso annp ha venduto 232 milioni di iPhone.
Per questa ragione, si legge nell’articolo, Apple avrà, come Cook sostiene, conquistato più utenti Android che mai, ma l’ha fatto accettando di far calare il prezzo dei suoi telefoni. In futuro se questo trend dovrà continuare e diventare molto percepibile, Cupertino dovrà accettare di far scendere i prezzi ben oltre quel che costa iPhone SE, che per quanto economico per gli standard della Mela, resta un dispositivo costoso, considerando soprattutto alternative Android nettamente più economiche – come per esempio il Nexus 5X – ma non inferiori dal punto di vista delle specifiche.