Un terzo degli utenti Android non utilizza PIN o password per proteggere il proprio smartphone. E’ quanto emerge dallo studio condotto dalla società Duo, mentre sul versante iOS i dati diffusi in rete risultano diametralmente opposti: su iPhone, solo 1 utente su 20 non protegge il proprio dispositivo con un codice.
Il diverso comportamento degli utenti iOS potrebbe trovare una spiegazione concreta nella presenza del Touch ID, che permette ai propri utenti di proteggere il terminale senza necessità di dover inserire una password, potendo sbloccarlo con il solo tocco di un dito. Di contro, su Android i sensori per lo sblocco tramite impronta digitale ha preso piede solo negli ultimi mesi. Per questo, probabilmente, lo studio riferisce che che solo 1 utente Android su 3 protegge il terminale con un qualunque sistema di blocco.
I risultati sono ancora più curiosi quando si parla di crittografia pre-boot: solo 1 utente su 10 ha attivo un sistema di crittografia pre-avvio: questo risultato, però, si spiega semplicemente perché la funzione su Android è stata da sempre disabilitata di default, probabilmente per evitare problemi di scarse prestazioni. La crittografia pre-boot, finalmente, è attiva per impostazione predefinita per i nuovi dispositivi su cui gira Android Marshmallow, limitatamente agli smartphone che supportano la crittografia AES con un throughput di 5 MB/s, con esclusione, dunque, dei terminali con processori entry level.
Tra gli altri dati interessanti della ricerca si scopre che 1 dispositivo Android su 20 presenta il root di sistema, mentre solo un iPhone su 250 è attualmente sbloccato con la procedura di jailbreak. Ancora, la ricerca pone l’accento su un dato, a dire il vero, già risaputo, ossia la lentezza con cui vengono adottate le ultime distribuzioni Android: il 32% dell’utenza dispone di uno smartphone su cui gira ancora la versione 4.0 del sistema operativo mobile di Google, mentre Android 6.0 non raggiunge nemmeno il singolo punto percentuale.