Sotto l’amministrazione Trump si è accesa la guerra commerciale tra Washington e Pechino, ma ora si registra una intensificazione delle pressioni esercitate dagli USA sulle società di Taiwan per lasciare la Cina e spostare la produzione altrove: tra le società prese di mira rientrano alcuni dei più grandi e importanti fornitori e assemblatori, partner storici di Cupertino.
Il report riferisce della visita di diversi funzionari dell’American Institute di Taiwan, di fatto l’ambasciata USA, presso una importante società di tecnologia del Paese, fornitore chiave di Apple. Tutti i presenti hanno realizzato subito che non si trattava di una delle periodiche visite di cortesia, descrivendo la conversazione come «Seria» persino «Inquietante».
I funzionari USA hanno immediatamente interrotto i convenevoli per rivolgere subito domande dirette «Perché non trasferite una parte maggiore della vostra capacità produttiva fuori dalla Cina?» e ancora «Perché non vi muovete più rapidamente?». Secondo il report dell’incontro, pubblicato da Nikkei Asia, per tutti i partecipanti è risultato chiaro che si trattava di un incontro che puntava ad attrarre le società di Taiwan dalla parte degli USA nella guerra tecnologica e commerciale contro la Cina.
Da ben oltre un anno si registrano pressioni di questo tipo, ma ora secondo i presenti e gli osservatori c’è stata una escalation. Gli USA starebbero impiegando le catene di approvvigionamento tecnologico come un’arma per colpire e rallentare le ambizioni hi-tech del colosso del Dragone. Dalle pressioni, ora gli USA passano ora a uno sforzo concertato per costringere i fornitori a prendere posizione nella guerra in corso, a favore degli USA, sotto la minaccia di poter diventare la prossima società colpita da veti e bandi in USA.
Apple e i suoi fornitori ormai da mesi stanno incrementato fabbriche e capacità produttiva fuori dalla Cina. Nel report non vengono indicati i nomi dei partner di Tawain di Apple sottoposti alle pressioni degli USA, in ogni caso in questo paese hanno sede il costruttore di processori TSMC e gli assemblatori Foxconn e Pegatron. In particolare questi ultimi due da mesi hanno aperto e potenziato impianti in Vietnam, Tailandia e India.
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