Gli sviluppatori del client Twitter TweetDeck (app disponibile anche per iPhone) si sono trovati faccia a faccia con il problema della frammentazione della piattaforma Android: 36.000 tester hanno provato il software su 244 diversi tipi di smartphone. Non solo gli sviluppatori hanno dovuto tenere conto delle diverse tipologie hardware ma anche delle diverse versioni del sistema operativo, mostrando l’enorme confusione che c’è in questa piattaforma e la grande frammentazione che rende faticoso lo sviluppo di applicazioni complesse. “Non è particolarmente arduo programmare per Android o iPhone” ha detto Christopher Pabon, uno sviluppatore che scrive applicazioni per iPhone e piattaforme Android, il difficile è “quando si eseguono i test e i controlli di qualità. Può diventare un incubo (un incubo gestibile, intendiamoci)”. E ancora: “So di una grande azienda con un progetto multimilionario messo in stand-by per questo motivo. I project manager preferiscono iPhone perché c’è meno di cui preoccuparsi nella fase di controllo qualità”. Nonostante le difficoltà, la società ha proseguito imperterrita nello sviluppo. “Da una certa prospettiva”, prosegue Pabon “è bello avere la nostra app su una così ampia serie di dispositivi Android e loro variazioni”.
[A cura di Mauro Notarianni]