Che sia un fatto reale corroborato ormai da tanti video o il frutto di una improbabile allucinazione tecnologica globale il nuovo iPhone 6 sarà disponibile in due tagli, uno da 4.7 pollici ed uno da 5.5 pollici in risposta alle mutate esigenze di mercato e dai sondaggi sui gusti degli utenti da cui si desume che la maggioranza di chi vuol comprare un telefono oggi preferisce uno schermo ben più grande dei 3.5 pollici di iPhone nella sua prima incarnazione fino al modello 4S o dello schermo da 4” allungato delle varie versioni del modello 5, 5c e 5S.
Neanche ad immaginarsela una evoluzione dei “vecchi” piccoli gioelli: tutti gli sforzi di immaginazione, di mockup e relativi gossip sono stati rivolti fin dal primo momento a questi oggetti con dimensioni vicine a quelle dei terribili (almeno per il nome) phablet fino a ieri considerati oggetti dalle caratteristiche ergonomiche assurde. Già per molti il modello iPhone 5 sembrava fin troppo difficile da gestire con una sola mano e Phil Schiller nel presentarlo si sforzò di far notare che ancora il suo pollicione riusciva a raggiungere il lato opposto dello schermo.
Chi scrive era ed è ancora tra coloro che fortunatamente, per un ciclo interno che abbiamo stabilito in redazione, non acquisterà il nuovo modello di iPhone quest’anno ma lo proverà solo per qualche settimana; ma già ci chiediamo: potremo rimangiarci tutto quello che in generale noi convinti utenti iPhone ci siamo detti in questi mesi sul fatto che telefoni dal grande schermo come Samsung S4 o peggio ancora S5 o smartphone gigantici come LG G3 sono niente altro che padelloni poco pratici o tablet in miniatura impossibili da utilizzare nella vita di tutti i giorni?
In realtà in questo mesi che ci hanno separato dal primo contatto con il mockup (nel mese di maggio) e l’ormai prossima presentazione di iPhone 6 (il 9 settembre) abbiamo preso confidenza con il nuovo fattore di forma provando a girare (con atteggiamento un po’ folle lo confessiamo) con il “finto” iPhone 6 in tasca, estraendolo di tanto in tanto e allo stesso tempo osservando un po’ più attentamente i pazzi che avvicinavano mega-terminali da 4.7 e più pollici all’orecchio.
Beh, oltre a riscontrare che effettivamente la diffusione degli smart-padelloni è un dato di fatto oltre che per il pubblico femminile che in molti casi ripone con comodo l’aggeggio nella borsetta, anche per i maschietti ormai preferiscono uno schermo più grande e rischiano la sua incolumità mettendolo nella tasca dietro dei jeans. Non vi dico quanti schermi rotti e plastiche incrinate si ottengono con questo comportamento e a farne le spese sono i telefoni più “leggerini” come costruzione mentre si salvano quelli con custodie a libretto ben bombate che in qualche modo attutiscono l’effetto di flessione provocato dalle vostre onorevoli chiappe.
L’alternativa è portare lo smartphone sulla parte anteriore con un effetto di virtuale ingrossamento del “pacco” che però va curato con tasche ben orientate se amate vestirvi con degli attillati pantaloni da hipster mentre se siete del genere trasandato-pratico dei bei pantaloni con tasconi laterali vi permetteranno di portarvi dietro persino un galaxy note da 5.7 pollici.
Ma torniamo ai nostri test: in diverse occasioni abbiamo trasportato questo simil iPhone 6 in tasca (nella tasca posteriore) con la paura recondita di romperlo e non siamo riusciti neppure a curvarlo. Risultato facile da ottenere cond un mockup ricavato da un solido blocco di alluminio e senza un vetro vero; la prova ci ha fatto però comprendere che una delle sfide più grosse di Apple con questo nuovo modello sarà non solo nella possibilità di accesso a tutte le icone dello schermo con una sola mano che vedete nel nostro video qui sotto (assolutamente impossibile da ottenere nel modello da 5.5”) ma anche nella possibilità di trasportarlo nelle tasche posteriori senza danni o senza mettere sotto sforzo eccessivo lo schermo come è accaduto con successo per tutti gli iPhone che abbiamo posseduto dal modello 2G in poi. Saranno quindi risolutivi un display e uno chassis robusto che permettano di abbinare medio grandi superfici ad una solidità fuori dal comune.
Se Apple riuscirà nell’impresa forse la religione del padellone potrebbe fare proseliti anche tra i più fedeli discepoli dell’ortodossia ergonomica e dei portatori di smartphone nella tasca posteriore dei pantaloni.