BackBlaze è un’azienda che fa un grande consumo di dischi fissi giacché il suo business è l’archiviazione cloud. Da alcuni anni pubblica statistiche sull’affidabilità degli HDD utilizzati e ha recentemente aggiornato i dati. Nei suoi data center sono presenti ben 41.213 dischi fissi, cresciuti un bel po’ rispetto ai 27.134 dello scorso anno. Tra gli hard disk più recenti in attività, ci sono anche modelli da 4 TB e 6 TB. Una tabella mostra la vita media di alcuni modelli (quelli presenti con almeno 45 unità nel data center) e il tasso di fallimento annuo, valori interessanti per valutare l’affidabilità di determinate marche e modelli. Ancora una volta preoccupano i dati che riguardano Seagate, con modelli di HDD di questo produttore sostituiti in più casi rispetto alle unità di altre marche.
I nuovi dischi fissi da 4 TB sembrano al momento affidabili, e per questi è stato misurato un tasso di fallimento annuo pari all’1.4%. La società sconsiglia le unità da 3 TB poiché meno convenienti rispetto a quelle più recenti e capienti da 4 TB. Il Western Digital Red da 3 TB ha inoltre evidenziato un tasso di fallimento nel 7.6% dei casi: più alto rispetto alla media; anche i Seagate Barracuda 7200.14 da 3 TB hanno creato problemi, tanto che a questi la società dedicherà un post specifico nel blog. Per quanto riguarda le unità da 6 TB è ancora presto per parlarne (al momento il failure rate è del 3.1%): di quest’ultimo “taglio”, al momento l’azienda impiega nei propri data center “solo” 270 unità Western Digital Red e 45 unità Seagate.
Backblaze, qualche tempo fa aveva misurato la vita media degli HDD, fissandola a 4 anni. Come ripetiamo sempre, è bene non fare mai troppo affidamento a singoli dischi rigidi. In caso di problemi, solo la disponibilità di backup su più supporti o unità dedicate consente di mettersi al riparo da eventi disastrosi e assicurare la continuità del proprio lavoro.
