Due ex luogotenenti di Steve Jobs, il CFO di Apple Fred Anderson e lo chief software Avie Tevanian, avrebbero formato un nuovo fondo per gli investimenti nei capitali di rischio denominato NextEquity.
Il fondo, spiega Bloomberg, è nato con contributi personali di Anderson, Tevanian e denaro contante da investitori esterni. Il nome scelto, ricorda in qualche modo NeXT, l’azienda nella quale Tevanian, sotto la guida di Jobs, occupava il ruolo di capo software engineering prima dell’acquisizione di Apple nel 1997 (la famosa “fusione” grazie alla quale arrivò poi OS X).
Sia Anderson, sia Tevanian, hanno in passato contribuito a vario titolo a Elevation Partners, fondo di privaty equity capitanato da Bono (il frontman degli U2) che ha interrotto le attività. Attraverso questo gruppo Bono ha comprato nel 2009 il 2.3% di azioni di Facebook per una spesa pari a 86 milioni di sterline, con un guadagno stimato di 1.4 miliardi di dollari suddiviso tra i soci dell’azienda (in pratica ha probabilmente guadagnato di più con questo investimento che da tutti i dischi venduti).
Non sono noti ancora molti dettagli ma Tevanan ha spiegato a Bloomberg che gli investimenti del fondo sono già iniziati. Al momento non è noto se è stata scelta una specifica area (molti fondi tendono a scegliere investimenti a carattere verticale nei quali i partner possono in qualche modo vantare expertise) o se agirà da investitore multi-genere.
Fred D. Anderson, executive vice president e CFO di Apple, è andato in pensione nel giugno del 2014. Era entrato in Apple come executive vice president e chief financial officer nel marzo 1996. Nella sua funzione di CFO, Anderson si è occupato di supervisionare le aree controller, treasury, investor relations, tasse, sistemi informativi, internal audit, facilities e risorse umane, oltre a far parte dell’executive team dell’azienda. In precedenza aveva lavorato per Automatic Data Processing (ADP), dove ricopriva la carica di CFO. Ha fatto parte del board of directors di eBay e E.piphany.
Anderson, lo ricordiamo, lasciò Apple in contrasto con Jobs che aveva scaricato su di lui le accuse arrivate dalla SEC, la commissione di controllo della borsa americana, di avere attribuito azioni riservate con data anticipata rispetto a quella effettiva, generando una plusvalenza in maniera irregolare. Anderson venne fatto dimettere dal consiglio di amministrazione di Apple e poi costretto a pagare una sanzione di ben 3,5 milioni di dollari a titolo di risarcimento dei profitti generati grazie all’emissione irregolare su azioni in suo possesso. OIl manager successivamente sostenne che Jobs – il quale affermava di non avere nulla a che fare con la vicenda – aveva mentito sui termini della vicenda e che era perfettamente al corrente del fatto che le procedure seguite no erano corrette.
Avadis “Avie” Tevanian Jr. era entrato in Apple nel Febbraio del 1997 con la carica di Senior Vice President Software Engineering. Nel 2003 era stato nominato Chief Software Technology Officer focalizzandosi nella direzione software. Ha un Ph.D. e un Master in computer science, conseguito presso la Carnegie Mellon University e una laurea in matematica ottenuta presso la University of Rochester. Tevanian lasciò ancora molto giovane e per motivi mai precisati Apple entrando successivamente nel consiglio di Tellme Networks.
Tevanian e Anderson si incontrarono successivamente in Elevation Partners, una società di investimenti, di cui Anderson era fondatore e nota al mondo per avere tra i suoi investitori Bono. Il nome della società deriva, in effetti, dal titolo di un canzone degli U2. Elevation fu il principale investitore in Palm, che aveva reclutato un altro ex Apple, Jon Rubinstein, capo del gruppo hardware della Mela e poi del gruppo che si era formato per lo sviluppo di iPod, in qualità di CEO. Anche Rubinsten si dice avrebbe abbandonato Apple per contrasti con il gruppo dirigente e specificatamente con Scott Forstall che stava lavorando ad iOS in quel periodo.
Tevanian e Anderson non sono gli unici ex dipendenti o manager di Apple a essere diventati investitori ma sono certamente personaggi di rilievo nella storia della Mela. Si sta in un certo senso occupando di investimenti anche Scott Forstall, l’uomo che un tempo era “lo zar” a capo dello sviluppo di iOS, licenziato dopo la débâcle della prima versione dell’app Mappe. Forstall è diventato produttore di Broadway e ha già finanziato due musical: “Fun Home” ed “Eclipse”. Rubinstein a maggio di quest’ann diventerà co-CEO di un’altra società di investimenti, Bridgewater Associates.