Apple ha recentemente ottenuto il sostengo del gruppo di pressione “Americans for Prosperity’ nella sua battaglia contro il sideloading, in altre parole l’obbligo di offrire la possibilità di installare sui propri dispositivi app scaricabili all’infuori dell’App Store (ad esempio direttamente da Internet o da store alternativi), soluzione che vorrebbero alcuni sviluppatori per bypassare il sistema dei pagamenti di Apple per le app, gradita anche da Margrethe Vestager, commissario europeo per la concorrenza.
Apple da sempre si oppone al sideloading, e ha più volte spiegato che questo potrebbe essere un vettore per il malware (Cupertino non avrebbe modo di controllare preventivamente le app disponibili su store che non sono di sua proprietà) e le affermazioni della Mela sono ora corroborate da un gruppo di esperti statunitensi in sicurezza che hanno presentato le loro argomentazioni nell’ambito della battaglia legale che vede contrapposta Apple a Epic Games.
Contro il sideloading si sono espressi ex alti funzionari del servizio di sicurezza nazionale, inclusi due ex direttori della CIA, e un ex direttore dell’NSA (l’organismo del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America che, insieme alla CIA e all’FBI, si occupa della sicurezza nazionale).
Questi e altri esperti confermano in atti presentati in tribunale che proposte come quella di obbligare Apple a un ecosistema mobile aperto, potrebbero danneggiare gli utenti e rappresentare – tra le altre cose – anche un pericolo per la sicurezza nazionale.
Tra le personalità che hanno riferito della pericolosità del sideloading, ci sono: William Evanina (ex direttore National Counterintelligence e Security Center), Richard Clarke (esperto di lunga data su questioni di sicurezza nazionale) e altri esperti che a vario titolo hanno lavorato per il Pentagono, la Casa Bianca e il Department of Homeland Security (Dipartimento di sicurezza interna).
“Obbligare i dispositivi Apple ad accettare app da store di terze parti, aumenta inevitabilmente il pericolo di malware sui dispositivi iOS, direttamente correlato a un maggior rischio per la sicurezza nazionale”, riferiscono gli ex funzionari.
A gennaio la Commissione Giudiziaria del Senato ha votato a favore dell’Open Markets Act, il disegno di legge che potrebbe modificare gli Store di iOS e Android e che, se venisse approvato, obbligherebbe all’apertura, eliminando per gli utenti la necessità di passare per gli store ufficiali, come più volte richiesto in varie battaglie legali da Epic Games e altri sviluppatori contrari al monopolio.
L’indicazione arriva in un momento nel quale Apple sta cercando di convincere una corte d’appello federale a sostenere la sentenza di un tribunale di grado inferiore che ha giù stabilito che Apple non gestisce un monopolio illegale con la distribuzione di app per iOS. Una vittoria per Apple potrebbe permettere di avere una base per contestare simili casi all’orizzonte, tenendo conto che l’App Store è da tempo anche nel mirino della Commissione UE.