Apple ha aggiornato le sue linee guida che gli sviluppatori devono seguire per presentare app sull’App Store, permettendo ora finalmente di offrire ufficialmente emulatori PC su iPhone e iPad.
In precedenza, infatti, era possibile offrire solo emulatori di “console”, termine che escludeva più generici emulatori PC. Questa distinzione tra console dedicate ai videogiochi e PC generici, benché non avesse molto senso dal punto di vista tecnico, aveva inizialmente portato Apple a rifiutare app come UTM e iDOS sia dall’App Store sia dai negozi alternativi in Europa. Successivamente erano state approvate app di questo tipo ma app come iDOS (emulatore che permette di emulare MS-DOS e installare vecchie versioni di Windows su iPhone e iPad) non sono ancora disponibili sull’App Store. Ora dovrebbe essere finalmente possibile avere queste app sull’App Store di Apple, senza bisogno di passare per store alternativi.
Da notare ad ogni modo che Apple intende questi emulatori come app per consentire agli utenti di giocare (le regole di Cupertino spiegano che è consentito il “download di giochi”), una precisazione un po’ sfocata che ad ogni modo dovrebbe permettere a Apple di bloccare eventuali applicazioni usate per scopi illegali o poco chiari.
Altri cambiamenti predisposti nelle linee-guida da seguire per inviare app all’App Store riguardano obblighi relativi alla “notarizzazione” (la firma delle app) per le app distribuite all’infuori dell’App Store nell’Unione europea.
Le app distribuite all’infuori dell’App Store non sono soggette alle regole dell’App Store ma devono ricevere la “notarizzazione” da Apple, aderendo ad alcune linee guida. Da iOS 17.4 in poi Apple consente di scaricare app da store alternativi ma queste devono essere “autenticate” (firmate), per offrire la certezza che il software non contenga malware noti e altri contenuti malevoli (se un’app è stata autenticata da Apple, significa che è stata controllata da Apple e giudicata priva di malware).