Molte case automobilistiche vendono dati a broker specializzati che li rivendono a alle compagnie assicurative, e queste ultime li usano per per aumentare il costo dell’assicurazione ai conducenti poco attenti.
I proprietari di auto non se ne rendono conto ma l’inquitante procedura è stata scoperta negli USA dove alcuni proprietari di veicoli General Motors (casa madre di marchi Chevrolet, Cadillac, GMC e Buick) hanno notato un forte aumento dei premi assicurativi rispetto al periodo precedente.
Il motivo? La profilazione del rischio da parte di LexisNexis, breker di dati che ollabora con le compagnie di assicurazioni per fornire a queste informazioni sui conducenti (es. dati su incidenti e multe); chi ha notato gli aumenti, non aveva precedenti di incidenti o guida pericolosa ma è stato profilato, tenendo conto dei dati dettagliati su tutti i viaggi effettuati dal veicolo assicurato, inclusi gli orari di partenza e di arrivo, la durata, la distanza e, soprattutto, tutti i casi di brusca accelerazione e frenata.
Lo riferisce Kaspersky, azienda specializzata in sicurezza, spiegando i dati di cui sopra sono stati sfruttati dagli assicuratori per aumentare i premi assicurativi.
I dati in questione provengono da OnStar Smart Driver della General Motors, nome di una funzionalità integrata nei veicoli General Motors “per la guida sicura” e nelle app mobili myChevrolet, myCadillac, myGMC e myBuick; questi sistemi consentono di tenere conto di brusche accelerazioni e frenate, eccesso di velocità e altri eventi pericolosi, premiando i conducenti “virtuosi” con bonus virtuali.
Alcuni proprietari dei veicoli “incriminati” segnalano che non sono stati loro ad attivare le funzionalità di tracciamento degli stili di guida, ma il concessionario; in ogni caso, né le app di General Motors né i termini di utilizzo indicano esplicitamente che i dati di OnStar Smart Driver sono condivisi con broker di dati legati al ramo assicurativo.
Indagando ancora si è scoperto che LexisNexis collabora con altre tre case automobilistiche oltre a General Motors: Kia, Mitsubishi e Subaru, tutte con programmi simili di “gamificazione” per la guida sicura e di tenere conto di voci come “Punteggio di guida” o “Feedback del conducente”. Un diverso broker di dati, Verisk, fornire dati telematici agli assicuratori e fra i clienti di questo vi sono General Motors, Honda, Hyundai e Ford.
Molti conducenti si sono ritrovati – a loro insaputa – vincolati a polizze assicurativa con costi calcolati tenendo conto dell loro abitudini di guida. Per ora queste pratiche sono stat notate solo negli Stati Uniti ma non è da escluder l’arrivo in altre zone del mondo.
Se simili funzioni sono presenti a bordo delle auto, è normalmente possibile bloccarle, disattivando voci quali “Smart Driver”, “Driving Score”, “Driver Feedback”, “Punteggio di guida” e simili.
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