Voci suadenti, ma mai una promessa mantenuta. Questa è l’opinione senza speranza e disincantata sugli assistenti vocali di Bill Stasior, l’uomo che per sette anni è stato a capo della squadra di Siri di Apple.
Per Stasior, che ha lasciato Apple all’inizio del 2019, gli assistenti vocali non mantengono affatto le loro promesse: sono, insomma, una delusione unica. Lo ha detto lo stesso Stasior in un’intervista a Business Insider. “Nessun assistente virtuale fa ciò che vogliamo veramente”.
William Stasior, un veterano nel settore della ricerca su Internet, era stato tra i protagonisti dell’ascesa di Altavista e successivamente a capo di A9, una controllata di Amazon, per poi essere assunto da Apple nel 2012 per coprire il ruolo al vertice del team Siri, con la speranza di realizzare una Siri più abile nell’ambito della ricerca.
È stato rimosso dal suo incarico pochi mesi fa, sembrererebbe per un cambio di strategia.
“Gli assistenti virtuali possono fare tutto: dall’accensione della macchina del caffè quando si è spenta la sveglia del mattino, fino alle prenotazioni al ristorante preferito. Ma l’unico miglioramento davvero atteso per i prossimi tre o cinque anni è una più precisa comprensione del modo in cui parliamo – ha detto Stasior -. Secondo me nessuno degli assistenti virtuali promette davvero di essere in grado di capire le persone in modo naturale come possono capirle gli altri”.
Insomma, la strada da fare per ottenere buone prestazioni e una sufficiente comprensione da parte degli assistenti vocali è ancora lunga.
“Noi umani siamo in grado di comprendere se una persona è eccitata o sconvolta dal suo tono della voce. Mi aspetto che le macchine siano in grado di farlo anche loro. Proprio come ora sono in grado di comprendere le mie parole, cosa impensabile anche solo 40 anni fa”.
Queste mancanze non riguardano soltanto Siri. “Sebbene Siri sia spesso criticata come meno capace di Alexa o di Google Assistant, la mia esperienza nell’uso di tutti e tre – conclude Stasior parlando con Businessinsider – mi dice che questo non è vero”