Dopo il mercato consumer ora Google guarda con decisione il settore delle imprese e degli impieghi professionali per la promozione dei suoi occhiali intelligenti. Ieri Mountain View ha presentato ufficialmente i primi iscritti a Glass at Work, un programma per cercare partner certificati che impieghino – in diversi ambiti – gli occhiali intelligenti. Glass at Work è aperto sia a sviluppatori che a imprese che vogliano impiegare il device indossabile nella loro attività. Da mesi Big G è impegnata in una serie di operazioni per il lancio sul mercato dei Glass, con iniziative – spesso dal sapore puramente promozionale – volte a creare immagine (con la scelta di diversi testimonial, tra i quali la Roma), a definire un prezzo di collocamento (con l’avvio di un programma sperimentale di vendita al pubblico) e a creare accordi industriali con designer di moda. Ma non sono mancati diversi esempi di impieghi nel settore business e professionale, soprattutto in ambito medico, anche in Italia.
E proprio il mondo sanitario è quello che sembrerebbe essere tra i più interessati anche a Google at Work. Sulla pagina ufficiale delle sottoscrizioni, nella lista di cinque grosse realtà che già hanno scelto di diventare partner, due operano, in diversa maniera, in questo settore: innanzitutto AugMedix, società impegnata nella creazione di soluzioni smart da impiegare in ospedale e ambulatori e CrowdOptic, che ha il suo core business nel broadcasting di eventi di intrattenimento e sport per dispositivi mobili, ma che indica anche i servizi alle industrie mediche come uno dei possibili impieghi per i quali pensa ai Google Glass, per la trasmissione di contenuti ad ampi gruppi di utenti.