Le politiche di immigrazione della Casa Bianca, in relazione ai bisogni della Silicon Valley, tornano in primo piano: a giugno l’Information Technology Industry Council, un’organizzazione commerciale che rappresenta diverse aziende tra cui Apple, IBM, Google, Amazon e Microsoft, ne parleranno con Trump.
Secondo l’agenda, illustrata dal sito Recode, le aziende vogliono risposte dal presidente particolarmente in riferimento ai lavoratori immigrati altamente qualificati diversi dei quali arrivano dai paesi colpiti dalle restrizioni studiate, dice Trump, per impedire infiltrazioni di terroristi. Nel mirino delle aziende di tecnologia c’è anche l’ordine esecutivo di aprile con cui Trump vuole modificare il programma per l’assegnazione dei visti H-1B, quelli che permettono alle aziende USA di assumere lavoratori stranieri che abbiano competenze in settori specifici, un visto molto utilizzato dalle società hi-tech che a detta di Trump sarebbe stato usato per assumere lavoratori stranieri per posti di lavoro con salari medio-bassi, a scapito degli statunitensi.
La Casa Bianca studia una revisione degli asset digitali e riforme relative agli acquisti per hardware e software. Nell’incontro si parlerà anche di progressi e problematiche in campo dell’industria tecnologia quali il machine learning e l’analytics e di un “programma di scambio” che permetterebbe alle aziende del settore di lavorare in modo permanente in vari dipartimenti governativi.
Ricordiamo che le mosse di Trump in materia di immigrazione erano già state ampiamente criticate quando il primo cittadino USA aveva deciso di bandire il rilascio di nuovi visti per i cittadini che arrivano da alcuni paesi musulmani e intrapreso azioni per sospendere l’ammissione di nuovi rifugiati.