Cupertino si prepara ad accogliere una statua dedicata a Steve Jobs? A dar retta al giornale on line serbo Netokracija, sarebbe questa l’intenzione di Apple.
Secondo alcune notizie riprese dalla stampa americana che sembra dare molto credito all’informazione, ci sarebbe già anche un candidato a scolpire l’opera. Si tratterebbe del “famoso” artista Dragan Radenovic, il cui lavoro sarebbe stato prescelto tra oltre diecimila differenti bozzetti. Chi ha prescelto l’opera e chi abbia indetto il concorso e come mai, nonostante le migliaia di partecipanti, non se ne sia saputo nulla fino ad oggi, non è chiaro. In realtà non si sa neppure che cosa abbia fatto Radenovic per essere bollato come “famoso” (dell’artista serbo in Internet si trovano scarsissime informazioni) ma fortunatamente, o forse no, quel che conosciamo è l’aspetto della scultura, presentata in una immagine che dovrebbe essere il modellino della stessa.
La foto raffigura una sorta di totem sulla cui sommità sboccia, invece che il profilo di un’aquila come nelle sculture ancestrali dei popoli del nord America, una testa vagamente somigliante a quella di Jobs. Il tentativo di raffigurazione del fondatore di Apple, presentato dalla base del collo in sù, sortisce l’impressione di una plasticità e un’afflato artistico che, almeno nel modellino, sembrano ispirate dallo stile del T1000 di Terminator 2, il robot di metallo liquido che le suona di santa ragione alla versione buona del cyborg interpretato da Schwarzenegger. Sui lati del parallelepipedo si arrampicano le lettere A e la lettera Ш, l’ultima dell’alfabeto cirillico e i numeri 1 e 0. Lo scultore avrebbe spiegato che questo ispirato e geniale tocco scaturisce dell’intuizione sulla capacità “magnetica” di Jobs nei confronti dell’interezza della realtà universale.
Apple sarebbe pronta a dare mandato al “famoso” Radenovic, di fondere l’opera a grandezza naturale, tra i tre i cinque metri. Qualcuno a Cupertino avrebbe approvato e apprezzato moltissimo l’imperfezione del lavoro. In effetti se lo scopo, ammesso e non concesso che non si tratti di uno scherzo, era quello di trovare un’opera definibile come “imperfetta”, i giurati del presunto concorso potrebbero avere fatto un lavoro egregio.