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Get a Mac: Gates questa volta si arrabbia

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Bill Gates è tornato alla carica e, come portavoce e rappresentante massimo di Microsoft, non perde occasione per magnificare la bontà  di Windows Vista, l’ottimo andamento delle vendite dell’ultimo sistema operativo Microsoft e anche del lettore MP3 Zune, diretto concorrente di iPod almeno sulla carta.

L’intervista di Bob Garfield con Bill Gates segue un copione standard e prevedibile fino a quando il cronista pone domande relative al mondo della tecnologia, della televisione via IP e del cambio nelle strategie di investimenti pubblicitari in un epoca che vede stampa e TV tradizionali perdere terreno rispetto ai nuovi canali di informazione.

Alla domanda diretta riguardante l’andamento delle vendite di Vista e di Zune in rapporto al consistente investimento pubblicitario da parte di Microsoft, Bill Gates risponde senza esitazioni e in tono decisamente ottimista. “Vista sta andando estremamente bene. Zune ha guadagnato una importante seconda posizione pur trattandosi di un prodotto completamente nuovo per noi. Vista è il software più utilizzato al mondo, riscuotendo un successo incredibile grazie al passa parola tra le persone che scoprono come sia in grado di semplificare le cose che fanno. Abbiamo registrato un’accoglienza molto favorevole per quanto riguarda le persone che compiono un upgrade del sistema operativo, acquistando nuovi PC, superiore a quanto atteso. Ritengo che la ragione di tutto ciò abbia a che fare con il nostro lavoro compiuto in anticipo con gli utenti per comprendere esattamente le cose in cui erano interessati.

Tra le domande poste a Gates dal giornalista di Advertising Age è opportuno ricordarne una specifica riguardante la campagna Red condotta dal cantante Bono degli U2. Garfiled sostiene che l’iniziativa, costata 100 milioni di dollari, abbia generato ricavi per solamente 18 milioni di dollari, chiedendo così a Bill Gates cosa pensasse al riguardo di queste iniziative filantropiche realizzate con l’utilizzo di un marchio.

Gates sostiene che l’iniziativa ha come scopo quello di salvare vite umane, così ogni discorso che prenda in considerazione esclusivamente costi e ricavi è fondamentalmente sbagliato. “Qualsiasi persona che dica che l’operazione è stata un insuccesso, risulta piuttosto cinica, personalmente non concorderei con questa ipotesi”.

Il ragionamento di Gates è esatto: non è possibile parlare di insuccesso per iniziative umanitarie anche quando i costi dell’operazione risultano superiori alla somma raccolta per la causa, soprattutto nel caso in cui anche somme contenute di denaro significano la salvezza per vite umane altrimenti segnate. àˆ anche vero però che i risultati dell’operazione umanitaria avrebbero potuto essere superiori utilizzando direttamente il denaro raccolto per la causa, invece di investire cifre considerevoli in campagne originali ma dall’esito incerto.

L’ultima domanda è quella che fa spazientire Bill Gates: il giornalista chiede al fondatore di Microsoft un parere sugli spot pubblicitari Mac Vs PC, in particolare un commento su John Hodgman, l’attore che impersona un PC un po’ bacchettone, sempre alle prese con problemi hardware e software. Più di una persona ha riconosciuto nella rappresentazione del PC una vera e propria caricatura di Bill Gates, così come il ragazzo che impersona il Mac una rappresentazione di Steve Jobs, tutte e due i magnati dell’informatica ritratti da ragazzi.

La prima risposta di Bill Gates è chiara: “Non posso commentare la pubblicità  di altri.” Anche in questo caso le ragioni risultano condivisibili ma, trattandosi di Bill Gates e di una intervista con la stampa, la risposta concisa e niente affatto diplomatica, come invece la situazione richiederebbe, lascia trapelare un certo disagio.

Il giornalista incalza l’intervistato sostenendo che l’attore-PC in realtà  è proprio Bill Gates. Nel nostro Paese non siamo molto abituati a interviste di questo tipo, in cui l’intervistatore tiene sempre testa all’intervistato, pungolandolo e colpendolo con domande spesso mirate proprio a cogliere in fallo il malcapitato di turno. Negli USA questo tipo di interviste è molto comune, praticamente la norma.

Bill Gates si barrica sulle sue posizioni, ripetendo ancora una volta la frase appena pronunciata: “Si, ma non ho intenzione di commentare la pubblicità  di altri.”

A questo punto anche l’irriverente giornalista getta la spugna: considera terminata l’intervista, passa ai ringraziamenti e porge i propri saluti a Bill Gates.
Il fondatore di Microsoft ha perso completamente la pazienza, al punto tale da non rispondere nemmeno ai saluti e al commiato dell’intervistatore.
Ascoltando la registrazione audio, disponibile anche in podcast, ci si imbatte in un lungo e imbarazzante silenzio. àˆ l’esatto contrario di quello che ci si aspetterebbe da una persona come Bill Gates, abituata a rimanere calma e impassibile, tutto pur di rimanere sempre “politically correct”.

“Posso ricevere un semplice saluto”. La frase del giornalista riesce solamente a interrompere la lunga protesta silenziosa di Bill Gates che contina a non parlare e a non rispondere. Garfield insiste per un commiato dignitoso: “OK potrebbe dire arrivederci? Grazie o arrivederci o qualcosa di simile?”

Finalmente l’intervista si conclude e così anche la pessima performace di Bill che in questa occasione non è riuscito a mantenere il suo caratteristico aplomb. Il saluto è breve, arido e come prevedibile non contiene nessun ringraziamento.

“Arrivederci” è l’unica cosa pronunciata e questo e tutto!
[A cura di L. M. Grandi]

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