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Get together mini, il diffusore ecologico: la nostra recensione

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Di House of Marley, la specializzata in dispositivi e periferiche audio fondata e gestita dagli eredi di Bob Marley, qui a Macitynet ne abbiamo parlato già qualche volta, dalla presentazione italiana agli annunci, tra i quali anche il nuovo diffusore Get together mini (qui la news).

Oggi ne parliamo ancora ma in modo più approfondito, dato che abbiamo avuto l’occasione di provare il nuovo diffusore per qualche tempo: inutile sottolineare come il parlare di un prodotto come questo non manchi di un certo fascino, non fosse altro per il nome che porta, in pratica una fetta molto importante non solo nel mondo della musica, ma anche della cultura popolare.

Ma veniamo a noi: Get together mini è un diffusore che di mini, in realtà, ha solo il nome (per come lo intendiamo noi): misura infatti 7.6 x 30 cm (9.39 cm di profondità, quindi posizionabile nella fascia media degli speaker Bluetooth) ed equipaggiato con due woofer da 2.52‘’ e due tweeter da 0.75‘’ e un amplificatore di potenza di 12 watt per due canali.

L’autonomia dichiarata di 10 ore (un po’ ottimistica nei nostri test) si raggiunge con una carica di circa 4 ore, con la possibilità di caricare uno smartphone grazie al connettore USB-A posto nella parte posteriore, appena più in alto del connettore Micro USB per la ricarica e il Jack audio per l’ingresso analogico.

Get together mini, l’eredità è pesante

Come tutti i prodotti House of Marley, è ovvio che un pizzico di fascino ci sia: a partire dall’aspetto, con l’utilizzo della parte in legno frontale, a grande impatto, che richiama un look estremamente classico e di una epoca passata o comunque di una categoria di prodotti Hi-Fi ad alto profilo.

Anche il rivestimento in tessuto laterale, nel nostro caso di colore nero con i pulsanti bianchi, impreziosisce il tutto con tocco di originalità. In mano il Get together mini pesa il giusto, non lascia indifferenti e piace, un po’ per l’uso dei materiali un po per la forma che ben si presta a diverse superfici e ambienti.

Nonostante questo però Get together mini non è parco di tecnologia: il chip Bluetooth è 4.1 e il connettore USB-A sul retro per la ricarica di uno smartphone sono caratteristiche importanti per chi si muove molto e ama un prodotto che sia polivalente.

L’uso della batteria però è un po’ debole: o meglio, è apprezzabile la possibilità della ricarica terzi, ma la durata della batteria per un prodotto di tali dimensioni potrebbe essere maggiore: abbiamo trovato anche po’ troppo “chiaccherone” il Get together mini, che avvisa vocalmente dei vari stati, letteralmente arrabbiandosi se lo lasciate acceso e in carica (fase in cui la batteria è sottoposta ad una doppia tensione e si rovina facilmente).

La musica, impronta unica

Musicalmente, il Get together mini suona bene, con un timbro importante e attento a tutte le frequenze: il suono appare un po’ caldo e a nostro parere il meglio si sente con i brani nei quali spicca chiaro il timbro vocale, con tracce come ad esempio “Nothing compares 2U” di Sinéad O’Connor oppure “Somewhere Over The Rainbow”di Israel Kamakawiwo’ole.

Sia chiaro, il timbro del Get together mini ci è piaciuto in praticamente tutti i brani, ma se volete un diffusore che esalti le qualità di “Lovers on the Sun” di David Guetta & Sam Martin forse dovete provare da qualche altra parte. L’uso dei bassi qui è moderato, e ottimale per il vostro amichevole giornalista di quartiere che ha passato i quaranta, mentre sicuramente chi ancora non vede i venti ha esigenze di ascolto diverse.

Acoltando “Temptation” di Holly Cole (insidioso in molti duffusori, qui reso molto bene) e del difficilissimo “Tell Me Now” di Hans Zimmer e Moya Brennan, ci si rende conto che per la taratura del diffusore è pensata per un palato esigente, che non ama i contrasti o le musicalità eccessive, ma vive di equilibri e raffinatezza (per quanto un diffusore di queste dimensioni possa offrire).

I bassi sono buoni ma mai troppo presenti e la voce di Moya Brennan ben presente in tutte le parole, seppure in alcuni punti il cado dei bassi ad un orecchio addestrato al brano si percepisca.

La scelta di questo Get together mini va dosata anche nell’utilizzo: se per l’ascolto di brani acustici, vocali, da concerto, soul o raggee in camera, in discoteca o in spiaggia ovviamente è eccellente, soprattutto nel volume sonoro erogato, mentre se volete una serata tra amici con luci scrobo e “Pump Up The Volume” dei M.A.R.R.S., qui avete un risultato moderato, e dipende da che cosa vi aspettate.

Conclusioni

Elegante, classico e con una buona risposta sonora, capace di esaltare le frequenze vocali ma che si comporta bene un po’ in tutti i generi. La forma è pratica e il connettore USB per la ricarica di un altro device è un plus interessante.

Sostanzialmente si tratta di uno speaker di valore, che fa la sua bella figura tanto in camera a fianco di un MacBook Pro quanto al campo di basket connesso ad un iPhone.

Disponibile in tutto il territorio italiano, Get together mini si trova scontato su Amazon.it nelle colorazioni Black, Denim e Palm

 

 

[usrlist Design:4.5 Facilità-d’uso:3.5 Prestazioni:4.0 Qualità/Prezzo:4.0]

 

Pro:

  • Un look molto classico ma intrigante
  • Buona l’acustica, specie nella resa delle voci
  • Ricarica uno smartphone

 

Contro:

  • Il timer per lo spegnimento è troppo corto
  • Un po’ troppo chiaccherone

 

Prezzo: 149,99 Euro

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