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GEM Genesys, Genesis e Retro Keyboarding: la riscoperta di vecchie passioni tra informatica e musica

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Piccola premessa, chi scrive non è un “musicista”, piuttosto un incrocio tra uno strimpellatore occasionale e un nerd dell’elettronica, più curioso del funzionamento di tastiere e affini che pieno utilizzatore delle stesse ma, come molti sanno, la passione per la musica e la sua esecuzione assume spesso forme insolite e i passati giorni di clausura forzata sono stati per tanti sia l’occasione per scavare a fondo nelle cose che ci interessavano quando eravamo più giovani e spensierati sia quella di visitare cantine, soffitte o garage dove ci aspettavano dormienti tanti aggeggi del passato. 

È così dalla memoria e riscoperta dei tempi in cui da ragazzi si organizzavano le prime band con sintetizzatori e quando l’area che va da Recanati a Mondaino, dalle Marche alla Romagna era il centro di creazioni nel campo degli strumenti musicali che rivaleggiavano con i grandi nomi d’oltreoceano e di aziende che non erano ancora state assorbite dalle grandi compagnie giapponesi, quei tempi sono riemersi due nomi… General Music (o GEM) e Genesys. Dei Genesis nel titolo con la “ì”, gruppo musicale inglese, parleremo poi. 

GEM, una tech company territoriale con un mercato mondiale

Per chi non lo sapesse General Music o GEM è stata per lungo tempo una delle più grandi aziende mondiali di produzione di strumenti musicali, nata nei primi anni del secolo scorso da una fabbrica di fisarmoniche nelle colline romagnole di Mondaino, a poca distanza dalle Marche. La fabbrica Fisarmoniche Galanti si era trasformata nel tempo e si era evoluta nel dopoguerra con la costruzione prima di organi liturgici e poi con organi più o meno portatili per l’intrattenimento e l’uso casalingo e ovviamente a supporto delle performance dei musicisti in vari ambiti. 

La famiglia Galanti ad un certo punto si divise ed uno degli eredi andò a formare Viscount, azienda ancora produttivissima nel campo degli organi liturgici con all’attivo anche diverse tastiere e master keyboard. 

Ma il grosso del successo commerciale arrivò al resto della famiglia che con il marchio GEM o General Music si espanse in Europa prima e in tutto l’universo conosciuto poi con filiali in USA, commercializzazione in Sudamerica, in Asia e in medio ed estremo oriente grazie a tastiere specifiche costruite e adattate per quel mercato. 

GEM Genesys, Genesis e Retro Keyboarding: la riscoperta di vecchie passioni tra informatica e musicaGeneral Music era un vero colosso che cresceva come fatturato, come organizzazione, come numero di modelli grazie ad un poderoso team di ricerca e alla profonda conoscenza di un bacino larghissimo di utenti che andava dallo strimpellatore casalingo, al musicista da pianobar al musicista affermato che voleva il meglio della tecnologia di quei tempi.

Tra gli “endorser” c’era in primo piano Keith Emerson ma erano tanti gli artisti affascinati dai suoni e dalla tastiera di GEM che nel frattempo aveva comprato la mitica Elka:il suo Sinthex è ancora nella collezione di Stevie Wonder, o di Martin Gore dei Depeche Mode ed è stato utilizzato da Jean Michael Jarre nei suoi oceanici concerti dal vivo; negli anni GEM e aveva portato gran parte della produzione nell’area centrale delle Marche. 

Avendo la fortuna di abitare più o meno al crocevia di tutta la galassia GEM, chi scrive ha avuto la possibilità negli anni di conoscere e, in qualche caso di collaborare marginalmente con l’universo di progettisti, grafici, falegnami-liutai, operai, tecnici, programmatori e pure dimostratori che lavoravano per la General Music.

Tanto per citare un dato di vita spicciola, tra gli anni 60 e 70 la piccola via del paese in cui ha la sede questo sito aveva tutti i garage trasformati in laboratori per la “cordonatura”: in pratica le casalinghe arrotondavano il salario famigliare preparando la cablatura di organi e tastiere su delle tavole marcate con numeri e chiodi stendendo e raggruppando chilometri e chilometri di cavi multicolore: un home working ante litteram che permetteva, soprattutto d’estate, di controllare noi ragazzini che correvamo dietro il pallone nella via.

 (“A cosa servono i palloni Incastrati sotto le marmitte A ricordare quando fuori Si giocava fra le 127” – cit. Samuele Bersani)

GEM sfortunatamente cessò di esistere nel 2008 per tutta una serie di scelte sbagliate dal punto di vista finanziario e commerciale che ne procurano il fallimento. Negli ultimi anni molti dei tecnici di altissimo livello che avevano contribuito a creare i suoi primati tecnologici migrarono verso altre aziende o ne crearono di nuove soprattutto in funzione degli investimenti che gruppi giapponesi come Korg, Yamaha e Roland avevano fatto in un’area, quella delle Marche centrali, ricca di esperienza e di menti pensanti in grado di portare avanti progetti in tutti i campi della musica elettronica.

Come spesso accade a distanza di anni, o meglio decenni da un fenomeno di successo chi ne è stato coinvolto rivive quei tempi con una certa nostalgia e la rivisitazione nel campo dell’elettronica non è assolutamente un novità: l’amore per i computer vintage ha portato al retro computing e così con quello che accade con GEM possiamo parlare di vero e proprio Retro Keyboarding che non è propriamente il fenomeno di recupero dei vecchi Synth già in atto da qualche anno e che ha in un attivissimo gruppo marchigiano uno delle sue massime espressioni italiane ma una vera e propria esplosione di interesse verso la produzione GEM che vede protagonisti non solo musicisti di ogni livello ma anche ex collaboratori e appassionati come il sottoscritto.

Già perché nella mia personale storia di pseudo-musicista ci sono un organo da teatro GEM dotato di due registri e di una delle prime batterie elettroniche (in assoluto) utilizzato per concerti, eventi corali e qualche matrimonio e un arranger WK2 con Hard disk per divertirsi in casa in abbinamento ad un piano digitale Yamaha.

L’inizio del lockdown dicevamo è stato per molti la riscoperta di vecchie passioni che riempivano il tempo libero e così  torna la curiosità di sistemare la WK2 ormai da tempo a prendere polvere magari inserendo una compact Flash al posto dell’hard disk interno… e dove cercare informazioni se non su internet per un oggetto che non ha più assistenza o pezzi di ricambio o guide per la sua riparazione?

Gli Appassionati su Facebook

E qui arriva la rivelazione: sulle vecchie tastiere non solo ci sono informazioni sul vecchi forum di musicisti ma esiste un vero e proprio gruppo su Facebook di appassionati GEM (condotto da Güney Hanedan, Massimo Rollo, Villiam Villani ed Ezio Liberati), Generalmusic Keyboards Users che annovera tra gli iscritti tanti di quei personaggi (ex) GEM di cui parlava sopra con una disponibilità all’aiuto reciproco che ha del miracoloso… pari a quella che gli utenti Apple riscontravano negli anni novanta, una sorta di Club delle Tastiere Scomparse. 

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Anche se la GEM non c’è più, le GEM (intese come tastiere) non sono scomparse davvero, magari sono dimenticate nell’angolo di una cantina o nel magazzino di qualche negozio di strumenti musicali, magari con qualche acciacco (dovuto principalmente al leak delle batterie tampone al Nichel Cadmio che sono una vera e propria minaccia alla salute delle tastiere e dei prodotti elettronici) ma in grado di riportarvi con suoni per quei tempi magici o alle funzionalità al confine tra l’analogico e il digitale, tra il magnete e il bit ad un epoca che forse ha ancora qualcosa da insegnarci dal punto di vista tecnico. 

Come spesso succede una ciliegia tira l’altra e invece di pensare a riparare il vecchio Arranger (ma non è detto che non lo si farà in futuro) e dovendo aspettarsi 2 mesi di clausura forzata perché non trovare sul mercato dell’usato una tastiera interessante dal punto di vista dei suoni, degli stili e della capacità di riproduzione dei file MIDI, karaoke e magari con un processore vocale per fare qualche esperimento e riportare fuori la voglia di strimpellare? 

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Il lavoro di sistemazione delle vecchie tastiere di Tony Gem, membro del gruppo Facebook

La ri-scoperta di Genesys

E cosi dopo diverse letture su vecchi forum e sul gruppo Facebook, o meglio DAL gruppo Facebook, esce fuori Genesys, l’ultimo grande capolavoro GEM nel campo delle tastiere Arranger, il culmine di una storia che aveva nel design, nell’integrazione delle tecnologie più avanzate del momento e nella versatilità assoluta uno degli obiettivi per realizzare il prodotto definitivo. 

GEM Genesys, Genesis e Retro Keyboarding: la riscoperta di vecchie passioni tra informatica e musicaGEM Genesys non è stato soltanto (nelle sue varianti) un bellissimo strumento dal punto di vista estetico e dell’interattività ma anche, primo nel suo genere, uno studio di registrazione in grado di realizzare il prodotto finito, il CD, senza l’ausilio di un computer, acquisendo materiali come un campionatore, eliminando tracce vocali da brani preesistenti, riproducendo file MP3 e Wave e combinando tutte le opzioni di una tastiera che può essere ottimale in un pianobar dei primi anni duemila ma anche uno strumento per creare da zero complessi prodotti musicali.

Ecco allora che quell’oggetto, al tempo fuori dalla portata di chi scrive (spendere diverse migliaia di euro attuali per uno strumento di quel livello per uno strimpellatore semi-casalingo non era proprio il caso) diventa a distanza di anni un desiderio realizzabile e, grazie ad un po’ di impegno da nerd, pure attualizzabile.

Parte la ricerca di una occasione al miglior prezzo e incredibilmente tra la sede di Macitynet e Mondaino c’è un musicista che vende un modello di terza o quarta mano (Il penultimo proprietario era un musicista di pianobar riminese) e c’è la possibilità di andare a ritirarla immediatamente la sera prima del lockdown totale e così la Genesys S arriva nella cantina di casa dove chi scrive si diverte a fare un po’ di chiasso.

GEM Genesys, Genesis e Retro Keyboarding: la riscoperta di vecchie passioni tra informatica e musicaOvviamente non finisce qui… bisogna capire come funziona cosa, si può migliorare, “pimpare” e cosi’ grazie all’aiuto di alcuni membri gruppo Facebook come Raymond Gray si rintracciano i manuali originali, si studia qual è il sistema operativo migliore e poi si parte con il modding: prima si sostituisce il masterizzatore CD interno con un vecchio masterizzatore DVD preso da un PC in disuso e poi l’hard disk interno con un adattatore IDE per compact Flash. Ma la sfida più grossa è copiare il disco interno per sicurezza e trasferire tutto sulla Compact Flash e qui ci viene in aiuto il Retro Computing che viaggia di pari passo con il Retro Keyboarding.

Per accedere al sistema operativo di oggetto progettato nei primi anni 2000 occorre usare un Windows d’annata: Windows ME (Millenium Edition) che è ancora in grado di gestire la formattazione degli Hard Disk in FAT 12.

Trovare un computer con Win ME non è certo facile e qui ci viene in aiuto il virtualizzatore Virtual BOX che permette di utilizzare su Mac (e PC) vecchie vecchie versioni di sistemi operativi semi dimenticati: si recupera una vecchia immagine da Win ME da archive.org, si collega il vecchio disco IDE con il classico adattatore volante USB che si utilizza per fare travasi al computer e lo si fa leggere al nostro Mac o PC.

GEM Genesys, Genesis e Retro Keyboarding: la riscoperta di vecchie passioni tra informatica e musicaDall’altra parte la soluzione principe per rimpiazzare i dischi meccanici ad un prezzo non d’antiquariato: una interfaccia IDE-Compact Flash su cui riversare tutto il contenuto per sicurezza ed un CD da masterizzare in formato ISO 9600 dal nome CD_Master per ricostruire il sistema di partenza da CD della Genesys.

Poi si fa ripartire la tastiera dal CD e si formatta la Compact Flash che potrà essere estratta per copiare gli archivi originali o riempita direttamente da uno o più CD con suoni, basi e stili.

Ecco la sequenza esatta.
– Scaricare VirtualBox per MAc (virtualizzatore gratis)
– Scaricare ISO di WinME (liberamente disponibile sul web)
– Installare il tutto su Mac
– Leggere disco IDE originale con sistema operativo con adattatore USB-IDE
– Trasferire il contenuto dentro una cartella di WinME letto direttamente dal sistema operativo
– Trasferire dati su una chiavetta USB direttamente da WIN ME
– Con Toast o programma di masterizzazione per Mac creare un CD ISO 9660 ((nome CD_MASTER) con il contenuto dell’HD da Mac su un CD-R (o CD-RW) – compreso Sys.sys e Demo.sys
– Accendere Genesys pro girando la ruota Dial dopo aver montato SSD (o CF) al posto del vecchio HD IDE
– Formattare l’HD con l’utility della Genesys e copiare contenuto del CD  dentro HD.

E se volessi suonare i Genesis con la Genesys?

A questo punto entrano in gioco i Genesis (con la “i), uno dei gruppi preferiti dal sottoscritto ai tempi del liceo e che hanno ancora tanti appassionati che hanno prodotto nel tempo ottime basi midi da utilizzare per replicare le imprese tastieristiche di Tony Banks, e le voci di Peter Gabriel e soci.

Il sito che vi segnaliamo qui sotto ha cessato di essere aggiornato nel 2002 ma ha ancora tante basi disponibili.

GEM Genesys, Genesis e Retro Keyboarding: la riscoperta di vecchie passioni tra informatica e musicaLe basi midi sono ottime ma non hanno sempre i testi e gli accordi inseriti e a volte la riproduzione manda in confusione la vecchia Genesys e così decidiamo (complice il tempo in più dovuto alla clausura) di trovare o studiare un sistema per: rendere compatibili i testi delle basi midi e aggiungere contestualmente gli accordi senza che vadano in conflitto e possano funzionare da spartito sullo schermo della Genesys (e delle tastiere GEM WK e WS che hanno uno schermo per karaoke e accordi).

Le Genesys come le tastiere menzionate hanno infatti una modalità spartito con 3 righe in chiave di Sol che riportano gli accordi e i test in in sincro con la traccia solista che sono comodissime in molte situazioni.

GEM Genesys, Genesis e Retro Keyboarding: la riscoperta di vecchie passioni tra informatica e musicaAggiungere gli accordi in automatico ad un Midifile

Se per aggiungere i testi delle basi si può utilizzare QMIDI o altri software analoghi prestando attenzione alla formattazione delle sillabe, l’aggiunta di accordi non è semplicissima e sicuramente l’opzione software più accessibile è usare una utility share per tastiere Yamaha (!) chiamata PSRUTI che con semplici passaggi permette di selezionare le tracce da cui prendere gli accordi e la linea di basso e di generare i metadati corretti.

PSRUTI è disponibile presso il sito dello sviluppatore tedesco ma è in lingua inglese e potete utilizzare un normale traduttore da web per leggere le caratteristiche. E’ solo per Windows ma anche qui risolviamo con Virtual Box ed una versione 30 giorni di Windows 7 e 4 settimane di tempo a disposizione per convertire una 40na di basi Genesis senza accordi.

Qui sotto vedete come procedere con PSRUTI.

L’ultimo problema è che il midifile così generato è pensato per essere utilizzato su una tastiera Yamaha e gli accordi vengono registrati come metadata Sysex mentre su GEM devono finire nei metadati Testo.

Come avere la traccia del karaoke corretta e gli accordi nel formato leggibile dalle tastiere GEM?

Qui entra in gioco il Mac ed una applicazione di cui vi abbiamo parlato diverse volte negli anni scorsi: Midikit di Bruno di Gleria, carissimo amico di Udine che in questi anni ha sviluppato software come Qmidi che gestiscono basi midi e karaoke su Mac.

Lo shareware Mac che ottimizza le basi Midi per GEM

Lo shareware Midikit permette di analizzare la struttura dei midifile ed è utilissimo per capire sia come correggere problemi su testi e accordi e così scopriamo che la maggior parte dei midifile con testo ha un formato non compatibile con GEM e che gli accordi, molto spesso concepiti per tastiere Yamaha (come quelli generati sopra con PSRUTI) sono dei metafile di tipo Sysex e non di testo.

Bruno e il sottoscritto cominciano a scambiarsi dei file e delle beta dello shareware prodotti ad Udine da provare (trasferendoli su floppy) su una tastiera che sta in provincia di Pesaro fino ad arrivare al risultato finale: una versione di Midikit che converte tutte le basi con testi e accordi in un formato che non manda in crisi la Gem Genesys e tutte le sue cugine.

Midikit 4.5 compatibile con Catalina ora permette lo scambio di canale nelle basi Midi Un lungo paziente lavoro di analisi delle basi già funzionanti che potrà essere ancora perfezionato ma che rende comode ed efficienti tastiere che meritano di essere ancora ascoltate o che potrà permettere qualche musicista casalingo o da pianobar di avere a schermo spartiti e accordi per divertirsi, divertire ed imparare.

Le nuove opzioni sono ora disponibili per tutti dalla versione 4.6 di Midikit e potrete approfittarne se volete riportare a nuova vita una vecchia GEM. Noi tastieristi GEM ritrovati vi scongiuriamo! Non lasciatele abbandonate in cantina o in soffitta, verificate se possono tornare a nuova vita e risvegliare una vecchia passione.

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