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Gartner: iPhone in Italia tra potenzialità  e punti interrogativi

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&graveiPhone in Italia? Grandi potenzialità , qualche punto interrogativo. Questa quanto emerge da una intervista rilasciata a Macitynet da Carolina Milanesi, analista di Gartner, tra le più esperte e citata nell’ambito del wireless e della telefonia cellulare in genere, in cui si fa il punto sulle prospettive di mercato del telefono di Apple nel nostro paese.

«L’Italia – ci dice Carolina Milanesi – non è stata ancora affrontata dalle nostre analisi. Ci siamo concentrati sui tre mercati dove iPhone è stato annunciato, ma possiamo comunque già  dire fin da ora che i clienti italiani dovrebbero accogliere bene il telefono di Apple e questo per due ragioni. La prima è che da noi i cellulari non sono cos; pesantemente sovvenzionati come, ad esempio, in Inghilterra. Questo significa che un telefono da 399 euro non spaventa nessuno. Il secondo fattore che potrebbe imprimere una spinta ad iPhone è che l’Italia è una nazione abbastanza pronta ad accogliere quello che è nuovo e fa moda e certamente iPhone appartiene a questa categoria di prodotto».

Ma accanto a questi elementi di potenziale successo ce ne sono altri che inducono ad un po’ di cautela. Il principale è il fatto che in Italia il mercato delle prepagate è dominante mentre iPhone prevede contratti a lungo termine, con postpagato. «In questo momento anche in Italia – ci dice ancora Carolina Milanesi – si sta cercando di spingere sul postpagato e sui contratti biennali, ma siamo ancora abbastanza indietro rispetto ad altri paesi che hanno invece già  assimilato questo modello. Credo che i carrier italiani che volessero proporre iPhone potrebbero avere qualche problema, almeno nella fase iniziale. Un altro problema potrebbe arrivare dal fatto che in tutta Europa, specialmente in Germania e nel Regno Unito, iPhone viene supportato massicciamente dalle reti Wifi che sono capillari e molto efficienti. In Italia, a parte aeroporti ed alberghi, i punti d’accesso sono ancora pochi e questo in un tempo limita la flessibilità  di iPhone e lo rende più dipendente dalla rete cellulare»

Quanto conta il fatto che iPhone non sia compatibile con il 3G in rapporto al suo sbarco in Italia? «Nel nostro paese la mancanza del supporto al 3G è piuttosto rilevante – precisa l’analista di Gartner -. L’iPhone funziona piuttosto bene anche con la rete Edge. D’altra parte Rim ha costruito la sua fortuna usando la rete Edge, che va benissimo per la posta elettronica e per altri servizi. Quando si tratta di navigare in Internet può diventare un ostacolo, ma per questo c’è la rete Wifi, che però in Italia, come detto, non è così diffusa. Per questo un iPhone 3G potrebbe essere importante. In aggiunta c’è anche da considerare l’accennato fattore moda, che da noi ha più peso che altrove. Un iPhone con Edge potrebbe essere accolto come un prodotto che ha dei limiti rispetto alla selva di cellulari Umts e Hsdpa»

Ma chi potrebbe essere il gestore ideale per iPhone in Italia?
«Tim ha una buona rete Edge – precisa Carolina Milanesi – e potrebbe fornire un supporto adeguato alla versione attuale di iPhone. Ma a questo punto dell’anno è difficile che Apple scenda in campo al di fuori dei tre paesi dove ha già  annunciato i suoi piani con questa versione di iPhone. Se il lancio avverrà  nella seconda metà  del 2008, quando dovrebbe essere a disposizione la versione Umts di iPhone, allora un altro candidato potrebbe essere “3”, una società  che ha una spiccata tendenza all’innovazione nei servizi come ha dimostrato anche recentemente con il cellulare per Skype e ancora prima con le tariffe flat per i dati. Per altro verso noi a Gartner avevamo indicato come principali candidati per iPhone in Gran Bretagna O2 o “3”… »

Vodafone invece pare un po’ fuori dai giochi, almeno al momento. Secondo Gartner, infatti, “Voda” ha un forte brand e servizi anche questi a marchio operatore che non sembrano essere compatibili con le prospettive di mercato di Apple. «Hanno telefoni cellulari che si orientano ai servizi – dice la Milanesi – e stanno puntando molto sulla musica. àˆ piuttosto difficile che mettano tutto da parte per seguire Apple e le strategie di iPhone. àˆ vero che hanno una fitta rete paneuropea, ma è altrettanto vero che Apple pare più orientata a stilare accordi con singoli operatori. D’altra parte se avessero avuto come priorità  l’unificazione dei gestori avrebbero potuto già  portarsi avanti con T-Mobile, che ha una rete anche in Inghilterra oltre che in Germania»

Parlando, invece, di dati sembra esserci ancora una forte resistenza presso i carrier europei per l’adozione di una vera flat, che rappresenta la spina dorsale del “sistema iPhone”, come conferma Carolina Milanesi: «àˆ esattamente così. I gestori delle reti di telefonia tendono ad essere molto conservativi perché pensano che una tariffa per kb scaricato rappresenta un modo sicuro di calcolare i profitti. Quello che non sembrano capire o comunque mettere in secondo piano è il fatto che una flat dati permetterebbe di spingere la gente a provare nuovi servizi e ricavare profitti in maniera differenziata. E questo è vero sia in Italia che nel resto d’Europa, anche se qualche operatore, come “3” sta cercando di uscire da questo circolo vizioso».

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